BARBARA LEZZI A SAN PIETRO V.CO: INTERVISTA ESCLUSIVA

0321_29_lezzi_renziSAN PIETRO VERNOTICO – In attesa dell’evento che vedrà la senatrice essere ospite del paese di San Pietro Vernotico martedì 20 maggio in piazzetta Persano alle ore 18:00 circa, Barbara Lezzi risponde ad un’intervista toccando i temi di più scottante attualità: dal caso Expo agli F35 per poi discutere del nostro territorio.

 

 

Iniziamo con una domanda ancora attuale: proprio nel giorno dedicato a san Vittore (8 maggio, nda) due casi hanno occupato le pagine dei quotidiani nazionali: l’arresto di Scajola ed il caso Expo 2015. Con quale dignità l’Italia si presenterà al resto delle nazioni europee il 25 maggio?

Il M5S ha iniziato sin da subito la battaglia conto l’Expo. Anche in Parlamento abbiamo cercato di bloccare la destinazione di fondi che c’è in tutti i decreti e vengono tutti destinati in deroga alle normative antimafia. Quindi c’è una colpa della politica che non ha voluto avviare i controlli. Il fatto gravissimo è che i nostri avversari politici dichiarano anche in tv che vogliono vederci chiaro non sul giro di tangenti ma sull’operato della magistratura. Tutto ciò è gravissimo.
In Commissione Giustizia il PD ha votato per il dimezzamento del programma degli F35, mentre il M5S si è astenuto. Può spiegare perché si è fatta questa scelta?

Una cosa deve essere chiara: il PD vuole sospendere il programma, noi chiediamo la sua cancellazione. Sospendere per un anno e mezzo non significa cancellare. Significa invece mettere tutto in stand-by per poi riprendere esattamente come prima. Il Partito Democratico dovrebbe parlare con sincerità agli italiani e dire: “non lo abbiamo cancellato, ma è stato solo rimandato”. È vero che, giunti a questo punto, la sospensione è sì il meno peggio ma noi non ci accontentiamo. Vogliamo la cancellazione, non per una questione ideologica, ma perché i caccia bombardieri non servono!

Parliamo di realtà locale. La settimana scorsa la commissione nazionale VIA ha fatto ripartire da zero la procedura del progetto TAP. Può questo essere un segnale per far comprendere come il gasdotto sia carente da diversi punti di vista?

Noi abbiamo puntato i riflettori sul gasdotto da parecchio tempo, perché il Tap è inutile non soltanto a noi a tutta l’Italia. In primis perché nella legge c’è scritto che quel gas andrà in Austria e non da noi; perché sostituisce nuove forniture che non significa incrementare e abbassare le bollette. Dietro al gasdotto c’è l’operato del braccio finanziario di D’Alema e ci sono altri interessi che non giovano agli italiani.

Il M5S vigila in Senato sul Job-act di Renzi che pare sia pronto a sfornare nuovi schiavi del precariato. In che modo si può agire per consegnare ai giovani un futuro più sicuro?

È molto semplice ciò che chiede il M5S: la revisione completa degli ammortizzatori sociali, non solo per chi lavora nelle grandi imprese ma anche agli altri. Deve essere poi distribuito il reddito di cittadinanza, per poi aiutare le imprese. Anche se si fanno dei contratti più flessibili vanno bene, ma soltanto nelle grandi imprese, ma noi cerchiamo di aiutare sopratutto quelle più piccole perché sono quelle che ci mantengono. La questione è anche opportunistica: noi prendiamo la maggior parte delle tasse dalle piccole e microimprese e non dalle grandi.

San Pietro Vernotico annovera un compaesano come Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo. Ciononostante è indubbia la crisi del settore agricolo del nostro territorio, eppure dovrebbe essere la produzione di punta. Come pensa, il M5S, di svolgere il proprio dovere in Europa senza distogliere lo sguardo dalle realtà locali?

Nel nostro programma, a differenza degli altri partiti, c’è proprio l’agricoltura e la sovranità alimentare sia dell’Italia che del nostro territorio. Tra i nostri candidati, è stato scelto proprio un agronomo perché che le leggi agrarie sul territorio vengano tutelate e rimesse in campo
perché sinora sono state sacrificate dagli accordi sottoscritti dagli euro-parlametari precedenti e dai governi nazionali. La nostra agricoltura è una delle maggiori vocazioni della Puglia, così come il turismo. Se rimessi in sesto, noi non avremo più problemi di disoccupazione. Anche in questo caso, non è questione di bandiera ma di opportunità.

 

Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

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