DDL VOTO DI SCAMBIO: APOLOGIA DELLA MAFIA

Non c’è Mafia che regga. Questo dovrebbe, condizionale d’obbligo, essere il paradigma alla base del Ddl sul voto di scambio. Ancora oggi invece, 2014, il discorso su collusione tra Stato e Mafia viene espresso con termini accomodanti, sottacendo l’ignoranza della stragrande maggioranza dei politici italiani seduti tra Camera e Senato.
Il Ddl in questione ha visto oggi, giovedì 10 aprile 2014, una discussione in Senato che invece di testimoniare al popolo italiano come la criminalità deve essere abbattuta senza “se” e senza “ma”, ha piuttosto lasciato trasparire in modo chiaro ed inequivocabile una leggerezza disarmante alla base di un tema così essenziale per la nostra democrazia. O almeno dovrebbe esserlo.
Non è un caso che sia stato Calderoli a pronunciarsi sulla sospensione della discussione per così passare al voto del testo. La già nota “ghigliottina” screma non di poco i reati su voto di scambio ed il 416ter non fa altro che diminuire le pene, già peraltro lievi.
Ascoltando, anche solo in maniera obiettiva e critica, la discussione tenutasi in Senato, si ha avuto modo di notare come l’unica espressione politica a bocciare con violenza non solo questo ddl ma la Criminalità organizzata, sia stata quella del MoVimento 5 Stelle. È inaccettabile che, dopo anni di presunte lotte (non presunte trattative) e di false lacrime versate sui martiri della vera lotta alle Mafie, politici o sedicenti tali non solo tentano di far passare un ddl che di lotta ha ben poco, ma usano oltremodo termini accondiscendenti verso l’organo criminoso che da sempre affonda politicamente ed economicamente il nostro Paese.
Forse ora più che mai i cittadini meno critici e meno vigili possono avere possono avere la triste conferma di quanto, vuoi per osmosi vuoi per collaborazione “lavorativa”, Stato e Mafia coprano l’un l’altro con sfrontata arroganza convivendo alla luce di tutto e all’ombra delle coscienze. Gli altri cittadini, probabilmente ormai sordi e ciechi ad ogni avvertimento, contribuiscono alla vanificazione della vera legalità rimanendo inermi al continuo dilagare della malattia più contagiosa: l’omertà civile.

Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

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