Dragonero Speciale – Cuore di tenebra – recensione

Dragonero Speciale, “Cuore di tenebra” – soggetto: Luca Enoch; sceneggiatura: Luca Enoch; disegni: Alessandro Pastrovicchio; colori: Piky Hamilton; copertina: Fabrizio De Tommaso; formato: 16×21 cm, colore; pagine: 128

Dragonero Speciale - cuore di tenebra

Il “cuore di tenebra” di Ian Aranill

Dopo aver discusso di Zagor (sia la serie “Classic” che la nuova mini serie “Darkwood Novels“), è la volta di Dragonero.
Come è ormai noto, la scuderia Bonelli ha avviato lo scorso inverno un “reboot” nel mondo dell’Erondar. Difatti, lo speciale a colori di questo 2020 è il primo ad essere ambientato nella nuova linea narrativa de “Dragonero il ribelle“.
Il titolo di questo settimo “Dragonero Speciale” è emblematico. Ovviamente, il primo richiamo è rivolto al celebre ed omonimo romanzo di Conrad. Il secondo richiamo lo si evince sfogliando le cupe tavole: “Apocalypse Now” di Francis Ford Coppola (il quale si ispirò a sua volta al testo di Conrad).
Le vicende dei nostri eroi, pertanto, si svolgono all’interno di questa cornice letteraria e cinematografica.

Dragonero Speciale - cuore di tenebra

Ian, Gmor, Sera e Myrva: ribelli sul fiume

Le vicende narrate in questo speciale, rimandano al ciclo delle “Regine nere“. L’isola volante di quest’ultime, precipitando, ha ricoperto il regno di Lehorian con una foresta di arbusti tetri e invalicabili. Per questo motivo, nel tempo, si sono perse le tracce della capitale Nedvian. Qui, entrano in campo i nostri eroi ribelli. A bordo di un ben attrezzato battello dei tecnocrati, Ian, Gmor, Sera e Myrva dovranno risalire il fiume della foresta. Primo obiettivo? Rendere il fiume un punto di passaggio strategico per la ribellione.
Obiettivi secondari? Verranno svelati durante lo svolgersi della vicenda. Qualche personaggio nasconde dei segreti. Ian in primis.

Una “foresta nera” senziente

La particolarità di questo albo, che lo rende doppiamente”speciale”, è la resa grafica e visiva della foresta. I disegni di Alessandro Pastrovicchio ed i colori di Piky Hamilton ci immergono in un’atmosfera claustrofobica che ricorda molto il capolavoro di Coppola.
Non solo. La foresta ha occhi, orecchi e psiche, tanto da condurre alcuni membri dell’equipaggio verso la morte con trucchi visivi e mentali.
In questo contesto opprimente, inoltre, i nostri eroi interrogano se stessi sul reale motivo che li spinge a varcare il malefico fiume.
Inutile dire che consiglio l’albo a tutti coloro che amano non solo Dragonero, ma il fantasy in generale.
Buona la “prima”, quindi, per il primo speciale ambientato nel ciclo dei ribelli. Ciclo che, vi prometto, cercherò di parlarne quanto prima.

Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

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