Dopo diverse ore di attesa, Matteo Renzi (ormai segretario pro tempore del Partito Democratico) ha dichiarato la volontà di dimettersi dalla direzione del partito. Ha affermato che tornerà a fare il senatore, nonostante volesse abolire il senato attraverso la riforma Costituzionale. Si è così espresso:
“Come sapete e com’è doveroso mi apre che abbiamo compreso che si tratta di una sconfitta netta. Una sconfitta che ci impone una pagina nuova all’interno del PD. Siamo orgoliosi dei risultati di questi anni. E’ un lavoro strepitoso quello che abbiamo fatto, ma è una sconfitta chiara ed evidente.
Oggi l’Italia ha una situazione per cui chi ha vinto le elezioni non ha il numero per governare. Questo è riconducibile alla riforma referendaria. Chi si è opposto ad essa si è trovato intrappolato.
Noi abbiamo compiuto errori, nel non capire che bisognava votare in una delle finestre del 2017.
Per questo ho chiesto ad Orfini per aprire una fase congressuale, durante la fase di formazione del Governo. perché non credo che sia possibile evitare un confronto vero all’interno del PD su quello che è accaduto.
Voglio non un reggente scelto da un caminetto, ma un segretario eletto dalle primarie.
Mi sento garante di un impegno morale, politico e culturale.
Saremo responsabili e staremo all’opposizione.
Vorrei rivolgermi alla parte di italiani che ci vuole bene e dire che non c’è nessuna fuga. Io farò un lavoro che mi affascina: farò il senatore semplice. E sono molto orgoglioso del risultato del mio collegio. Mi sono presentato ai fiorenti 14 anni dopo. Quindi, si riparte dal basso: politica sul territorio, in mezzo alla gente. Ripartiamo con orgoglio.
La nostra opposizione non cederà mai alla cultura dell’odio. Amici c’è una differenza profonda: c’è una società aperta ed una società chiusa.
Dico no a inciuci, no ai caminetti ristretti.
Questa campagna elettorale si chiude con un punto molto semplice: il PD è qui per dire “no inciuci, no caminetti, no estremismi, chi ha la forza per governare lo faccia. Noi faremo sempre il tifo per l’Italia“.