INTESA TRA ARPA E TORCHIAROLO

TORCHIAROLO – L’Arpa passa ufficialmente il testimone al comune per risolvere il mistero di Torchiarolo legato alle polveri sottili.
Dopo il recente incontro, durante il quale si è informata la cittadinanza tutta circa il pericolo che corre, svolto alla presenza di Giorgio Assennato, direttore generale Arpa Puglia, e a tutti i vertici provinciali di competenza, si è evidenziato come il paese sopracitato non ha nulla da invidiare all’Ilva di Taranto.
Lo stesso direttore Assennato ha, infatti, espresso come “a Torchiarolo il valore di levoglucosano, riveniente dalla combustione della cellulosa, è molto più alto di quello che si registra in aree del nord, come la Brianza, capitale della lavorazione dei mobili.”
Si è ribadito, pertanto, come la causa dell’esponenziale inquinamento sia dovuto in massima parte alla combustione di materiale legnoso.
A tal proposito, il consigliere di minoranza Nicola Serinelli esprime alcune riflessioni:
“Davanti a qualche perplessità pur emersa tra il pubblico presente in sala, in merito alle affermazioni del direttore, questi ha più volte invitato ad avere fiducia del proprio medico, della sua diagnosi e soprattutto della cura. Con la fermezza di chi conosce a fondo la delicata questione,  Assennato ha confermato quanto già aveva avuto modo di manifestare in occasione della nota polemica a distanza col Sindaco di Torchiarolo. E il primo cittadino ha dovuto prendere atto, insieme con l’assessore all’Ambiente e ad altri amministratori, del fatto che le indagini e accertamenti svolti dall’Arpa sul fenomeno del superamento del valore limite del PM10 hanno evidenziato che la criticità registrata nel Comune appare legata ad emissioni locali derivanti dalla combustione di biomasse di tipo legnoso.”
Quindi, nulla che i cittadini non sapessero già visto e considerato che, secondo l’Arpa, il fattore Pm10 sia da addebitare esclusivamente a tali combustioni.
“Per affrontare detta emergenza – apostrofa Serinelli – qual è la migliore  cura? I filtri ai camini! Il mistero Torchiarolo potrà anche non essere circoscritto alle sole problematiche connesse all’inquinamento da PM10,  consegue però che è dovere degli enti locali, in particolare dell’Amministrazione, attivare ogni possibile misura atta a contenere il fenomeno sulla base delle attuali conoscenze e degli studi disponibili, in primis, quelli forniti da Arpa Puglia. ”
Infatti, l’amministrazione Del Coco, per mano dell’assessore Drazza, provvederà ad una sensibilizzazione per un razionale utilizzo della legna.
“Alla luce delle certezze manifestate – continua il consigliere – dal direttore dell’Arpa, sarà lecito ora chiedersi: si emanerà l’ordinanza che vieta l’accensione dei camini? Si intensificheranno i controlli per combattere l’accensione indiscriminata dei residui di potatura e fogliame degli alberi?”
A quanto pare si, poiché è stato reso noto che ben presto si effettuerà un censimento dei camini nelle case, in vista della filtrazione degli stessi.
“Sarà forse la volta buona per capire – conclude Nicola Serinelli –   se ha ragione l’Arpa e avevano ragione quanti hanno sempre sostenuto che le vere cause del caso Torchiarolo andavano anche in ben altra Direzione rispetto a Cerano. ”

MARCO MARANGIO

Senzacolonne 02/12/2010

Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

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