L’ASSOCIAZIONE “DOPO DI NOI” CERCA UNA SEDE

SAN PIETRO VERNOTICO – L’associazione Onlus “Dopo di noi” vaga ancora alla ricerca di una sede.  A farne ricordo sono i soci e collaboratori che, quotidianamente, si spendono per offrire ai ragazzi più deboli ed in difficoltà un momento di condivisione creativa e sociale. Il progetto “Jo-Jo”, inaugurato lo scorso maggio in via Cuneo, avrebbe dovuto eseguirsi negli appositi laboratori urbani ma, per problemi di carattere burocratico, i soci sono stati costretti a trovare un altro luogo che potesse essere confacente alle esigenze dei ragazzi.
“L’idea di fondo – spiega Pamela Fiorante, psicologa – è quella di riunire i ragazzi diversamente abili che, per motivi sociali, sono isolati tra di loro. Quindi, le famiglie ci hanno chiesto una mano in questo senso, cercando in tutti i modi di riunirli, con cadenza settimanale, in incontri all’interno dei quali possono familiarizzare con i loro coetanei.”
Le attività svolte dai ragazzi sono prettamente artistiche. Modellano e creano con oggetti ed utensili utili, sino a verniciarli.
“Il periodo adolescenziale è un punto fondamentale per ogni ragazzo – continua la psicologa – ma lo è soprattutto per loro che, nella maggior parte dei casi, non hanno amici e quindi riescono a intessere legami d’amicizia molto difficilmente. Hanno delle esigenze fisiche e fisiologiche particolari, ma la società non li appoggia in questo. Qui entriamo in scena noi”.
Nota dolente del tutto è la mancanza di una sede idonea.
“La cosa che ci ha scoraggiato molto – spiega Pamela Fiorante – è che non avremmo mai pensato di realizzare il nostro progetto in un’aula di scuola. L’Istituto Tecnico, rappresentato dal dirigente Sanasi, è stato l’unico plesso ad accoglierci e ad offrirci temporaneamente una sistemazione. Ci era stato assicurato che l’amministrazione, uscente o entrante, ci avrebbe fornito almeno una stanza idonea. Non solo non abbiamo avuto una stanza idonea, ma abbiamo assistito ad una forma di assenteismo e di silenzio totale. Io sono soltanto un tecnico, ma l’associazione ha dovuto affrontare ciò che era addirittura contro i fini del progetto. Se noi non avessimo avuto il preside Sanasi ad offrirci questa stanza, noi avremmo dovuto chiudere lo stesso progetto, tenendo conto che è stato l’unico progetto finanziato dalla provincia di Brindisi. La situazione del comune sanpietrano è davvero triste, ma non dal punto di vista amministrativo, quanto più come carenza e mancanza di locali e strutture perché o non sono a norma o non c’è agibilità. Purtroppo i ragazzi si ritroveranno, a Dicembre, a non avere più i loro incontri settimanali e tutti i sacrifici fatti da loro verranno vanificati”.
Il progetto “Jo – Jo”, pertanto, è iniziato e continua tutt’ora. Nonostante le difficoltà, soci e tecnici del settore hanno lottato e creduto in questo sogno ma, quel che si rischia, è che in futuro prossimo tutto ciò si fermi per le carenze sopracitate.
“E’ soltanto grazie alle forze associative che il progetto è andato avanti – conclude la psicologa – e siamo sicuri che se l’amministrazione avesse sollecitato anche soltanto le scuole, avremmo avuto una risposta nettamente diversa”.

MARCO MARANGIO

Senzacolonne 24/11/2010

Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

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