Matteo Renzi su carta: in difesa di Marco Travaglio

Non tutti i giornalisti adempiono degnamente alla loro professione, fregandosene bellamente del codice deontologico.
Non tutte le testate giornalistiche sono degne di potersi definire tali, basti pensare ai titoli xenofobi, razzisti, sessisti di Libero (anzi, occupato).

Non parlo da semplice cittadino. Guarda caso parlo proprio in qualità di giornalista. Conosco il “campo” ormai dal 2009 e posso dire con certezza di conoscere solo un paio di colleghi di cui potermi fidare. Due su più di una ventina.
L’ultimo caso di giornalismo becero, per usare un eufemismo, è rappresentato dall’episodio che vede coinvolto il direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, reo di essere stato ripreso durante una diretta su La7 con alle spalle la sua libreria sulla quale era appoggiato un rotolo di carta igienica raffigurante il volto di Matteo Renzi.

Il caso, stavolta, non parte dai quotidiani né dai TG, parte dalla rete. Uno dei primi (se non addirittura il primo) a darne “notizia” è il quotidiano online di Enrico Mentana, Open in data 14 febbraio, stesso giorno della trasmissione, stessa data di pubblicazione dell’ultima fatica letteraria di Matteo Renzi. Dire che la news sia di dubbio interesse pubblico è dir poco. Dopo qualche giorno, il boyscout di Rignano fa sapere durante una presentazione del suo libro “Un’ altra strada” che agirà legalmente nei confronti del giornalista.

Marco Travaglio in diretta a Tagada (LA7) in data gennaio 2019

Il caso mediatico sarebbe discutibile già così. Ad aggravarlo è una piccola constatazione.
Chi segue periodicamente Marco Travaglio durante i talk show, dovrebbe risultare familiare sia il suo studio in redazione, che quello torinese. Infatti, la tanto contestata carta igienica è sempre comparsa in diretta. Qui allego una prova fotografica: la foto è ripresa dalla diretta di Tagada datata gennaio 2019. Ben un mese prima del “casus belli”. Strano, perché un oggetto di quel tipo dovrebbe scatenare sdegno sempre, non a mesi alterni. Come mai la carta igienica renziana è stata tirata in ballo solo adesso?

Marco Travaglio in diretta YouTube (Passaparola) – dicembre 2008

Semplice: nel mondo mediatico esiste uno “strumento programmatico”. Il suo nome è “agenda setting“: i sistemi mediatici decidono quando e se far passare una notizia. Al momento opportuno. In questo caso, il momento opportuno, probabilmente, era proprio il 14 febbraio. Lo stesso giorno della diretta e lo stesso giorno del ritorno “comunicativo” di Matteo Renzi.
Oltretutto, chi conosce e segue Marco Travaglio da tempo dovrebbe essere avvezzo ai suoi studi ed alle sue librerie: il giornalista ha sempre “collezionato” oggetti caricaturali dei politici. Una dimostrazione ne è quest’altra foto, ripresa da una diretta youtube in dicembre 2008: erano i famosi “Passaparola” ospitati dal sito di Beppe Grillo. Accanto a Marco Travaglio troviamo un pupazzo “nano” raffigurante Silvio Berlusconi, con accanto il furgone della famosa Banda Bassotti di casa Disney. Anche allora i “signori ben pensanti” (per dirla alla De Andrè) sarebbero potuti e dovuti insorgere. Eppure nulla è stato detto a riguardo.
Vedremo come si concluderà il “travagliato” episodio. Di una cosa si può essere certi: i giornalisti si valutano in base a ciò che raccontano. Marco Travaglio ha narrato i fatti. Sempre.

Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

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