P40 E RAFFAELE VASQUEZ AL “TENCO ASCOLTA”

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P40

BARI – Il Club Tenco continua la ricerca di nuovi talenti musicali con una delle serate “Il Tenco ascolta” a Bari, nell’ambito del Medimex, il 2 dicembre alle 21 al Teatro Forma (ingresso libero). Dopo Laigueglia (Imperia), Piombino (Livorno), Montesilvano (Pescara), Napoli e Rivoli (Torino), questo di Bari è l’ultimo appuntamento dell’anno con “Il Tenco ascolta”, un format ormai consolidato in cui sono invitati artisti di diversa estrazione – dalla canzone d’autore più classica a quella più innovativa – ad esibirsi in vari luoghi in tutta Italia per farsi meglio conoscere sia dal pubblico che dal Club stesso.
E domani, all’appuntamento barese, sono stati chiamati a partecipare due artisti salentini, P40 e Raffaele Vasquez.
P40 (nome d’arte di Pasquale G. Quaranta) è un personaggio emergente ed estroso della grande fucina di artisti salentini, subito balzato agli occhi del pubblico della sua terra natía per l’originalità della sua opera e il carisma del personaggio. Alla base del lavoro di P40 c’è l’osservazione attenta e critica del suo tempo che l’artista cerca di ri-significare nei suoi spettacoli, attraverso un repertorio di brani inediti composto dallo stesso. Attraverso i suoi racconti musicati (…o canzoni romanzate, come meglio si preferisce) accompagna chi lo ascolta in un viaggio immaginario tra le pieghe più autentiche della “salentinità”. Un viaggio scanzonato, ironico e divertente, ma profondamente vero, che racconta con parole e note i vizi, le manie ed i modi di fare propri del Salento e, soprattutto, dei Salentini. Incarnando un incontro tra la figura del cantautore e quella dell’attore (il “cantattore”), che insieme convivono sul palco e nelle piazze portando in scena una rappresentazione quasi teatrale, essenziale, a tratti geniale ma nello stesso tempo ricca di improvvisazioni. Il suo ultimo cd “Vane” è un discOrario musicale dove le lancette anziché segnare le ore, segnano i brani contenuti nell’album. Testi che diventano la colonna sonora di un “andare”, ma non di uno spostamento fisico, bensì psicologico, mentale; un’esortazione al movimento non verso un posto specifico, ma un muoversi che ha come meta l’immaginazione e la scoperta di piccole nuove realtà, fonte di sostentamento per delle menti sempre più schiacciate dal progresso e lontane dall’effervescente cultura popolare.

Raffaele Vasquez

Raffaele Vasquez

Raffaele Vasquez, leccese, racconta la sua vita con ironia e un vivace non sense, dividendosi tra bossa nova, canzone d’autore e pop da classifica. Ha pubblicato il suo primo album da solista “Senza bastoni tra le ali” nei primi mesi di quest’anno. Prima del suo esordio discografico, come pianista aveva già pubblicato Giuliano (autoprodotto – 2008) e Nicotina 0,6 (Jazz Daily – 2009). La sua musica è spontanea come il suo approccio alla vita: curioso, eclettico, romantico, elegante.Ispirato dai suoni che lo circondano e guidato dal cuore, Raffaele corteggia la tastiera, ci gioca, la sfida, la insegue. Involontariamente il suo stile sembra attingere al minimalismo americano (Nyman, Glass) e all’Europa di Yann Tiersen.
Raffaele suona d’istinto percorrendo stati d’animo inquietanti ed esplodendo in aperture ariose. Non si prende sul serio e per questo alterna alle sue cavalcate di solo piano monologhi esilaranti.
Due brani del suo disco di debutto vengono inseriti come colonna sonora del film “Fine pena mai – Paradiso perduto” di Davide Barletti. Sempre nello stesso periodo firma le musiche del backstage del film Come tu mi vuoi di Medusa, con Nicolas Vaporidis e Cristiana Capotondi. Tra i vari progetti e le collaborazioni con band e attori firma le musiche originali di: Il premio di Londra (2009), L’ultima osteria (2010) – selezionato al Film Festival di Londra – Ballerini, alle sagre d’autunno (2010) tutti del regista Alfredo De Giuseppe.
Nel 2010 ha vinto il premio Eolo Awards con la colonna sonora dello spettacolo teatrale per ragazzi «Storia di un uomo e della sua ombra-Mannaggia’a mort», spettacolo già finalista del «Premio Scenario infanzia 2008».
Ma la vocazione artistica di Raffaele non è solo legata al pianoforte, sconfina nei generi e abbraccia varie forme d’arte e di espressione. Le sue performance lo portano sempre a mescolare musica e messa in scena di un personaggio comico e amaro allo stesso tempo (frequenta lo Zelig Lab di Bari come comico cabarettista).

Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

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