Piccolo
Melli? Rizzo: "come se stessero convocando i soci di un circolo ricreativo
protocollando istanze in tal senso".
Il comitato “Piccolo Melli” ha indetto ieri, presso la nuova sede del Giudice di Pace di San Pietro Vernotico, il suo primo dibattito pubblico riguardo le questioni dei tagli sulla sanità che vedrebbe un drastico ridimensionamento della struttura ospedaliera sanpietrana.
Presenti all’incontro il presidente del comitato Franco Simone, l’esponente del “secondo circolo” IDV Franco Negro, il comandante Tito Ragusa e il primario del Reparto di lungodegenza del Ninetto Melli il dott. Scricchiola.
Primaria questione dell’incontro sono stati i dati statistici riguardanti i tagli: previsti tagli pari a 450 milioni di euro entro la fine del mese di luglio, la chiusura di 13 ospedali nel giro di un anno e i potenziali accorpamenti ospedalieri da effettuare sul territorio.
Il nodo principale è stato affrontato dal dott. Scricchiola che ha parlato della delicata questione del possibile “trasloco” del nosocomio di Mesagne a quello di San Pietro.
“Sino ad adesso San Pietro è stato sempre sconfitto politicamente”, afferma il primario “e il fatto che Mesagne sia stato così intelligente da rubare all’ospedale sanpietrano non solo i reparti, ma anche personale altamente qualificato ne è la prova”.
“Gli accorpamenti”, continua “rimangono comunque un problema di natura tecnica. Da un lato servono, poiché quando si è in pochi è preferibile rimanere uniti e, bisogna dire, che il Melli di San Pietro avrebbe tutte le norme per essere l’ubicazione più adatta possibile, perché ha una vera struttura lineare e razionale con corridoi che ne facilitano il transito e non un convento adibito a nosocomio”.
Il comandante Ragusa ha toccato il tema da un punto di vista prettamente politico: “Quando parliamo di tagli dovremmo guardarci in faccia e comprendere come non sia stata toccata la sanità in quanto tale, ma l’ambito economico”.
“Purtroppo la soglia del patto di stabilità, oltre ad essere tecnicamente difficile da spiegare, è stato sforato a causa sia del debito pubblico che privato”. “Questo è il momento” ha poi ribadito “di rispettare un bacino di utenza di 50mila persone perché avevamo e abbiamo strutture finalizzate che fanno invidia a tanti altri ospedali”.
Al termine dell’incontro Franco Negro, in linea di pensiero con gli altri intervenuti, ha in un frangente espresso il proprio rammarico nel notare la totale assenza degli esponenti politici del paese: “mi dispiace notarne l’assenza, ma a loro pare non importare questa questione così difficile. Dovremmo affrontarla stando insieme invece che rischiare di mettere in ginocchio non solo San Pietro ma tutto il circondario”.
Di controcanto alla questione il sindaco di San Pietro Vernotico, avv. Pasquale Rizzo, ha espresso in una dettagliata lettera aperta la propria posizione a riguardo:
“Sulla vicenda dello Stabilimento Ospedaliero Ninetto Melli in San Pietro v.co sino ad oggi l’Amministrazione Comunale ha ritenuto opportuno e doveroso evitare inutili prese di posizione propagandistiche, intendendo di contro verificare da un lato la veridicità di quanto emerso sugli organi di stampa e successivamente le eventuali strategie da seguire. Si ritiene a tal fine utile valutare i profili tecnici ancor prima di quelli prettamente politici.”
Seguono poi i criteri di risoluzione delle problematiche sul ridimensionamento sanitario: “Partendo dai primi si ritiene che San Pietro v.co abbia tutti i requisiti per diventare nell’area Sud di Brindisi Ospedale per acuti, un ospedale generale nell’ambito del quale devono trovare spazio penumologia, ortopedia, chirurgia, geriatria, medicina interna, psichiatria, riabilitazione cardiorespiratoria, reumatologia e medicina del lavoro, con anestesisti presenti h24 ed una sala operatoria degna di tale definizione (come quella peraltro in fase di ultimazione).”
Si evince ancora dal comunicato : “Tutto ciò entro il 2011, atteso che poi successivamente si ritiene che debba trovare la sua utile collocazione anche l’area materno infantile (20 posti di ginecologia e 10 di pediatria), e ciò per vocazione naturale (si pensi alle finalità cui è stato ispirato Ninetto Melli con le donazioni a suo tempo effettuate), per vocazione territoriale, ed infine per far ritornare il Perrino ad una dimensione confacente con la struttura. In buona sostanza si perverrebbe a circa 150 posti letto nel 2011 che, con l’area materno infantile, salirebbero a 180 posti letto circa nei successivi anni.”
Così facendo, spiega ancora Rizzo nel documento, si liberebbe il Perrino da un carico considerevole di pazienti garantendo un più confacente struttura. Per quanto riguarda la parte logistica il Primo Cittadino afferma: “Sotto il profilo logistico poi l’attuale struttura in San Pietro v.co ha spazi tali da poter essere ampliata e migliorata, ha un’area a verde di tutto rispetto, è collocata in una zona strategicamente essenziale per i Comuni della fascia Sud di Brindisi e finanche per quelli della fascia Nord di Lecce, per cui finirebbe con lo svolgere la funzione di sbarramento rispetto agli Ospedali di Città in passato assicurata”.
“Se poi il progetto complessivo oggi individuato deve passare attraverso un ridimensionamento proporzionale temporaneo di tutta la rete ospedaliera in Provincia di Brindisi funzionale,” continua “si cerchi di comprendere bene la giustezza della operazione e la sua effettiva portata prima di avviare iniziative di lotta, l’importante avere certezza in merito al fatto che il PAL possa realmente vedere la sua luce nell’anno 2011.”
Risultano concise le ultime parole del comunicato riguardo alla vera presa di posizione del Comune di San Pietro e dei paesi limitrofi: “Come Comitato dei Sindaci abbiamo un incontro con il Direttore Generale Ausl in settimana, per cui si ritiene assolutamente inutile, se non finalizzata ad esigenze propagandistiche, qualsivoglia iniziativa avviata da altri soggetti i quali oltre a non accreditarsi in maniera formale, agiscono convocando il Comitato dei sindaci (organo istituzionale) come se stessero convocando i soci di un circolo ricreativo protocollando istanze in tal senso.”
La realtà del Ninetto Melli crea, quindi, altre questioni che saranno sicuramente superate dai fatti concreti in merito di una vera azione sulla salvaguardia di un baluardo storico sanpietrano, nella certezza che le amministrazioni sapranno agire in modo trasparente ed efficace dinanzi alla cittadinanza.
SenzaColonne 13/07/2010