Continuano le segnalazioni dei disagi riguardanti la periferia sampietrana. Questa volta , la zona oggetto d’esame è la campagna, dialettalmente definita “crapariche”, nelle vicinanze del Rione Artisti all’incirca 4 km distanti dal centro abitato. A dare il campanello d’allarme sono stati alcuni contadini del luogo che hanno denunciato un problema di risonanza ambientalistica. In alcune zone delle suddette campagne, infatti, vi sono rifiuti di amianto in fibrocemento eternit e in coibentazione di tubature lasciati ormai da diverso tempo.
“Sono anni che tentiamo invano di risolvere il problema”, affermano alcuni contadini.
“Siamo più volte andati dagli assessori e dal sindaco della precedente giunta, ma senza raggiungere risultati. Soltanto una volta si sono mobilitati i vigili facendo foto del luogo, ma da allora non abbiamo avuto più nessuna notizia.”
I resti di amianto, disseminati un po’ ovunque, risultano accatastati l’uno sull’altro e schiacciati, inoltre, da alcuni sassi per meglio comprimerne la massa. Risulta chiaro che tale operazione è esplicitamente volontaria, anche se si ignorano le cause e le origini di queste azioni.
A giungere sul posto, facendo un accurato sopralluogo, è stato l’assessore all’Urbanistica Aldo Garofalo che ha subito espresso il proprio parere: “dovremmo, prima di ogni cosa, assicurarci dell’appartenenza territoriale della zona”. Il luogo preso in esame, distando qualche chilometro dal paese, potrebbe situarsi al confine tra il comune di San Pietro e quello di Squinzano. Un sottile dettaglio che potrebbe fare la differenza e che, una volta appurato con rigore, si potrà procedere con i fatti.
“Dopo aver valutato la linea di confine, si dovranno interpellare gli organismi provinciali e regionali di competenza, come l’ ARPA e scegliere il modo migliore per agire”.
Comportarsi alla presenza dell’amianto, in effetti, è estremamente delicato. Bisogna, principalmente, controllarne lo stato di conservazione e poi eseguire l’azione di rimozione con ditte specializzate e autorizzate per garantire un corretto procedimento seguendo quanto stabilito dalle norme ambientali. Le particelle fibrose dell’amianto, infatti, sono così sottili che, se inalate, possono raggiungere velocemente gli alveoli polmonari.
“Sin da subito mi sono mobilitato per la tutela del territorio e dell’ambiente” afferma l’ass. Garofalo “e mi aggiorno quotidianamente e con particolare priorità soprattutto sul tema della differenziata che, come si può evincere dai dati pubblicati, ha raggiunto quota 18% ed il ringraziamento va fatto a tutta la cittadinanza”.
Proprio in questi giorni, il Comune sta avallando una campagna di sensibilizzazione alla tutela ambientale per poter preservare sempre più il paese stesso.
“Purtroppo i problemi trovati in amministrazione non sono pochi, parlando in termini di risorse umane e non solo” continua Garofalo “il mio impegno sarà quello di cercare di fare il meglio per il paese anche in questo caso particolare”.
Anche stavolta, quindi, la segnalazione è giunta a chi di competenza. Per il momento, solo il tempo sarà testimone della buona riuscita nell’impresa e si spera di poter vedere da subito, non solo i risultati prefissati per il problema in questione, ma soprattutto una San Pietro diversa e decisamente più vivibile.
“Sono anni che tentiamo invano di risolvere il problema”, affermano alcuni contadini.
“Siamo più volte andati dagli assessori e dal sindaco della precedente giunta, ma senza raggiungere risultati. Soltanto una volta si sono mobilitati i vigili facendo foto del luogo, ma da allora non abbiamo avuto più nessuna notizia.”
I resti di amianto, disseminati un po’ ovunque, risultano accatastati l’uno sull’altro e schiacciati, inoltre, da alcuni sassi per meglio comprimerne la massa. Risulta chiaro che tale operazione è esplicitamente volontaria, anche se si ignorano le cause e le origini di queste azioni.
A giungere sul posto, facendo un accurato sopralluogo, è stato l’assessore all’Urbanistica Aldo Garofalo che ha subito espresso il proprio parere: “dovremmo, prima di ogni cosa, assicurarci dell’appartenenza territoriale della zona”. Il luogo preso in esame, distando qualche chilometro dal paese, potrebbe situarsi al confine tra il comune di San Pietro e quello di Squinzano. Un sottile dettaglio che potrebbe fare la differenza e che, una volta appurato con rigore, si potrà procedere con i fatti.
“Dopo aver valutato la linea di confine, si dovranno interpellare gli organismi provinciali e regionali di competenza, come l’ ARPA e scegliere il modo migliore per agire”.
Comportarsi alla presenza dell’amianto, in effetti, è estremamente delicato. Bisogna, principalmente, controllarne lo stato di conservazione e poi eseguire l’azione di rimozione con ditte specializzate e autorizzate per garantire un corretto procedimento seguendo quanto stabilito dalle norme ambientali. Le particelle fibrose dell’amianto, infatti, sono così sottili che, se inalate, possono raggiungere velocemente gli alveoli polmonari.
“Sin da subito mi sono mobilitato per la tutela del territorio e dell’ambiente” afferma l’ass. Garofalo “e mi aggiorno quotidianamente e con particolare priorità soprattutto sul tema della differenziata che, come si può evincere dai dati pubblicati, ha raggiunto quota 18% ed il ringraziamento va fatto a tutta la cittadinanza”.
Proprio in questi giorni, il Comune sta avallando una campagna di sensibilizzazione alla tutela ambientale per poter preservare sempre più il paese stesso.
“Purtroppo i problemi trovati in amministrazione non sono pochi, parlando in termini di risorse umane e non solo” continua Garofalo “il mio impegno sarà quello di cercare di fare il meglio per il paese anche in questo caso particolare”.
Anche stavolta, quindi, la segnalazione è giunta a chi di competenza. Per il momento, solo il tempo sarà testimone della buona riuscita nell’impresa e si spera di poter vedere da subito, non solo i risultati prefissati per il problema in questione, ma soprattutto una San Pietro diversa e decisamente più vivibile.
Marco Marangio
SenzaColonne 06/07/2010
SenzaColonne 06/07/2010