SAN PIETRO V./ IL DISAGIO DI RIONE “CANIMAZZI”

Abbandono e desolazione. Potrebbero essere questi i termini per descrivere la zone periferiche sampietrane. Partendo dalla “Contrada Artisti”, nei pressi cimiteriali del paese, sino alla zona dei “Giardini Grandi” e alla contrada definita gergalmente “La Tilla”, senza dimenticare la più volte contestata zona rionale conosciuta come zona “Canimazzi”.
Quest’ultima pare essere la parte periferica maggiormente contestata dai cittadini, ovviamente ivi residenti, i quali hanno denunciato le condizioni di estrema sofferenza e disagio a causa del degrado in cui è collassata la contrada.
A farsi portavoce dei residenti è Franco Negro, presidente del circolo IDV, che ha esposto la problematica al Sindaco avv. Pasquale Rizzo in una lettera aperta dalla quale si evince la volontà di recuperare una parte di territorio ormai dimenticato.

Percorrendo tale zona, infatti, è difficile non notare non solo la trascuratezza di alcuni locali, ma soprattutto la presenza di rifiuti disseminati ovunque.
Entrando nello specifico, la via “Albatros” risulta essere quella maggiormente colpita.
“Vorrei sottolineare in primo luogo la questione dei locali che non vengono mai puliti”. A parlare è il sig. Eugenio Moccia, residente nella suddetta via. “Il locale di fronte casa mia è di proprietà del comune di San Pietro e da anni resta ferma nelle stesse condizioni, con erbacce e sterpaglia. La storia va avanti da quando sono qua: 30 anni circa. Abbiamo fatto sempre delle segnalazioni, ma senza alcun risultato”.
Nonostante funzionino i servizi della raccolta differenziata, come confermato dal sig. Moccia, il resto viene completamente lasciato a se stesso.
Più controverso il caso del sig. Bonifacio Bruno, sempre residente in via Albatros.
“L’anno scorso ho dovuto far pulire e ho speso 150€. Adesso queste sono le condizioni: serpi, topi a non finire. E’ questa la situazione. L’illuminazione manca del tutto, ma solo nell’angolo di casa mia poiché, dicono loro, non rientra nel piano regolatore. Perché sono già 35 anni che abito qui e non hanno mai fatto nulla, nonostante i reclami.”
Come ha potuto affermare lo stesso sig. Bonifacio, pur risiedendo nei pressi della stessa via l’ex ass. all’Urbanistica e Lavori Pubblici, Samuel Politi, quest’ultimo non si è mobilitato come dovuto nonostante i reclami.
Per quanto concerne il faro mancante di plafoniera pare che una causa giuridica, tra la ditta che ha effettuato i lavori ed il comune, blocchi l’effettiva riparazione del danno. “Ho fatto cinque reclami perché uscivano i fili di fuori e son dovuto andare dai carabinieri per far mandare l’elettricista in modo che togliesse i fili elettrici. Da allora non ho visto più nessuno.”
Per diverse volte, inoltre, gli stessi abitanti sono stati costretti ad autotassarsi, oltre per la pulizia di sterpaglia e quant’altro, finanche per l’acquisto delle cabine elettriche.
Alla luce dei fatti, urge quindi una repentina soluzione per una situazione che ha alle spalle una storia più che decennale con tanti dubbi e poche certezze, una delle quali è che, al di fuori di ogni colore politico, i cittadini hanno bisogno di un riscontro a tutti gli effetti  quali fondamentali protagonisti della vicenda.

Marco Marangio,
SenzaColonne del 02 LUGLIO 2010


Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

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