San Pietro Vernotico: “è una boiata pazzesca!”

I 92 minuti di applausi andrebbero a chi aveva predetto la prematura dipartita dell’ormai ex amministrazione Renna. Io insieme a pochi altri “amici cari” (direbbe un Crozza razzinizzato) lo abbiamo fatto anzitempo. Non è presunzione (sono troppo umile per ammetterlo tra l’altro). Basta leggere i post del blog datati 2015 e giù di lì. Prima di continuare è bene chiarire una cosa: quando un’amministrazione comunale cade è un danno. Punto. Un danno, in primis, per i cittadini e di riflesso per il paese stesso. Gioire, esultare, dire “era ora”, è da irresponsabili (soprattutto se in quella cittadina vive gran parte della propria famiglia). Riflettere su quanto accaduto, però, è ben altra cosa. Partiamo, infatti, da qui. Benché riprometta di continuo a me stesso di evitare di scrivere sul “locale” (visto che posso permettermi di riflettere sul contesto nazionale) questa occasione era troppo “ghiotta”. Non ce l’ho fatta ed alla fine ho ceduto. Oggi, nostro malgrado per la sua scomparsa, ci viene in aiuto Paolo Villaggio, o meglio, il ragionier Ugo Fantozzi. Lì, dall’alto, ci suggerisce di fare tesoro dal personaggio da lui creato affinché il messaggio satirico non resti inascoltato o (peggio) dimenticato. Non ci sono solo risate. Ciò che dirò qui innanzi non sono valutazioni sull’operato politico in sé (che può farlo solo chi vive a San Pietro Vernotico) ma una lettura riflessiva sulla qualità degli “attori” politici. Gli ultimi mega direttori galattici insediatisi nel Comune sanpietrano avevano già dato prova della loro “levatura” sin dal primo giorno. Come non ricordare che furono loro a “levare” le porte del Consiglio comunale.
Ecco, chi afferma che questo esempio nulla ha a che fare con lo scioglimento amministrativo soffre di una acuta miopia nel leggere la politica locale. Figuriamoci quella nazionale. Quando si rivestono ruoli pubblici, essenziali sono il modus operandi e lo stile degli amministratori. Quale futuro avrebbe potuto offrire una classe dirigente (o digerente direbbe Luca Giurato e direbbe bene in questo caso) che offre spettacoli per i quali le assonanze post fasciste si sprecano? Facciamo un altro esempio. Trump è un “nincompoop” (testa vuota) per usare le cifre di Roger Waters. Su questo siamo tutti d’accordo. Almeno spero. Eppure quel che viene alla mente, ancor prima delle scelte, decisioni, azioni politiche specifiche è lo stile da lui adottato contro gli avversari. Ultima prova ne è il tweet lanciato l’altro giorno contro la CNN. Quale futuro può offrire un uomo di tale “levatura” alla potenza più grande del Mondo? La domanda è stata posta. Ci si dia una risposta. Marzulliana.
Da qui sono poi derivate tutte le conseguenti criticità che il paese di San Pietro Vernotico ha subìto finora: il bilancio è l’ultimo, seguito poi da consiglieri comunali volanti (anche se tale colpa sarebbe più imputabile, per genesi, alla classe politica di opposizione), defenestrazioni interne sommarie, un bipolarismo politico dovuto alla scissione nazionale e locale del PD, un ospedale pubblico lasciato al proprio destino, lavori pubblici segnati dagli interventi della magistratura e così via discorrendo.
Si vola alto e non serve soffermarsi sul già noto e già spiegato.
Questo è il paradigma costruito sinora e che ha portato alla disgregazione della res pubblica, senza contare le associazioni culturali nate in seno alle elezioni passate ed ai tanti astanti che, se prima paventavano minacce al sottoscritto, ora scommetto siano volutamente scomparsi. O peggio, si siano dati all’anarchismo.
Tutto il resto ce lo ricorda il buon Fantozzi. A volte “basta” ergersi al di sopra del potere, dei potenti e dire apertamente quel che si pensa.
Che poi l’amministrazione Renna non fosse una organizzazione Filini s’era capito da tempo.

Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

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