San Pietro Vernotico: chiarimenti sul caso “posidonia a Campo di mare”

SAN PIETRO VERNOTICO –Una informazione esatta la può fare solo lo scrittore, che del corpo vede l’ombra e dell’ombra lo spazio in cui va a riflettersi, ma a patto che lo scrittore non sia un giullare a libro paga del politico” (Aldo Busi – “E baci”). In questi anni di attività di “Prima Pagina“, lo scrivente ha spesso e volentieri in diverse sedi sottolineato come il presente blog sia una finestra del paese sanpietrano e svincolato da ogni colore politico. Purtroppo, non tutti i lettori e/o cittadini hanno compreso il messaggio. Oppure pare non vogliano comprenderlo, facendo in tal modo violenza sulla loro stessa onestà intellettuale. Pubblicando il post circa la situazione attuale della marina di Campo di mare, lo scrivente ha voluto semplicemente “fotografare” (in ogni senso ed accezione) la realtà. Punto. Nè con lo scritto s’è voluto criticare l’operato del neo sindaco Renna, giacchè è ancora troppo presto per farlo, ma era solo un monito esortativo. Tra l’altro, così come si evince dal già citato post, lo scrivente era ben conscio del fatto che la posidonia era presente sull’arenile ben prima di giugno 2015 e che la stessa deve essere rimossa dalla ditta Monteco, come contratto vuole.  Eppure, com’è d’uopo in un paese in cui si deve necessariamente far appartenere uno scrittore ad un partito politico, sono giunte (oltre alle tantissime approvazioni e condivisioni) anche le solite “voci parrocchiali”, pie e devote. Da “informazione di propaganda” (ecco, magari andrebbe da chiarificare il termine propagandistico giacché lo scrivente scrive solo per conto di se stesso) sino ad informazione da volantinaggio, per poi giungere financo ad affermare che lo stesso ha ben poco raccontato la situazione delle marine negli anni precedenti. Eppure “Prima Pagina” esiste da 5 cinque anni e lo scrivente, in qualità di giornalista (non un blogger qualsiasi e privo di qualifiche) ha raccontato la cittadina di San Pietro Vernotico, nel bene e nel male, senza fare distinzione partitica alcuna. Traduco in termini più semplici: da giornalista, ossia in maniera imparziale e senza fare sconti a nessuno. Nel corso degli anni sono stati denunciati fatti ed episodi a prescindere dalla politica, solo perché un fatto, per un giornalista, deve essere raccontato in modo totalmente imparziale. Come deontologia comanda. Molti pensano, infatti, che lo scrivente, gioisca nel denunciare lo stato deprecabile in cui versa la marina sanpietrana. Chiedo a tal punto ai commentatori (provenienti guarda caso dallo stesso bacino elettorale) di abbandonare la convinzione secondo cui un giornalista debba necessariamente appartenere ad un simbolo politico.
Atteggiamenti di tal fatta, offendono le qualità dei giovani liberi che, come lo scrivente, cercano di attivarsi gratuitamente e disinteressatamente per il proprio paese. Il blog ha infatti dato spazio, sempre e comunque, a tutte le realtà sociali e politiche. Le stesse segreterie che hanno usufruito del nostro spazio e che hanno ignorato, invece, la nostra intervista al loro candidato sindaco.
Al fine di smantellare ogni qualsivoglia tipo di critica sulla mia presunta “faziosità” , verranno elencati nell’area sottostante i post pubblicati nel corso degli anni di attività di “Prima Pagina” che hanno esposto le problematiche legate alle marine. La maggior parte di essi risalgono, infatti, alla piena attività amministrativa di Rizzo. Infine, sottolineerei ancora una volta che non ho mai avuto nessun altro tipo di “padrone” se non loro: le migliaia di utenti che visitano settimanalmente “Prima Pagina”. La vostra, cari lettori politicamente schierati, è una trappola molto italiana: quello di far credere che raccontare le contraddizioni del proprio paese sia davvero uno strumento per diffamare. Non è così. Chi racconta resiste e permette di dire che è possibile cambiare.

“Nell’italietta dei nostri tempi ciò che conta è la condanna. La condanna pubblica. Il venire additati alla pubblica opinione come “rei” di idee contrarie alla comunità” (Pier Paolo Pasolini – Scritti corsari)

 

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Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

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