San Pietro Vernotico: non ci resta che cambiare

san pietro vernotico, comune, elezioni amministrative, 10 giugno 2018, comune sanpietrano, movimento 5 stelleMeglio cambiare, che piangere. È inutile negarlo, né far finta di nulla: se il Paese versa in questo stato è colpa sia della mala politica, che di una buona parte della cittadinanza che ha consentito tutto ciò. Magari ignorando, magari con furba complicità.
Pertanto, quando vi chiedete “come risollevare San Pietro Vernotico”, dovreste rispondere a voi stessi: voltando pagina.
Non è mai semplice giungere alla sintesi di una competizione elettorale, eppure quella osservata anche a settecento chilometri di distanza in territorio sanpietrano ha una via facilitativa: avete nomi e cognomi.
Conoscete i nomi e i cognomi dei candidati consiglieri delle liste.
Conoscete i nomi e i cognomi di chi affianca i candidati sindaci. Con loro (con)vivete a San Pietro Vernotico da anni, magari decenni: condividete lo stesso bar, lo stesso negozio di abbigliamento, lo stesso supermercato, i vostri figli magari frequentano la stessa scuola, la stessa parrocchia.
Conoscete i loro nomi, sapete dove abitano, pertanto conoscete persino la loro storia. Anche politica. Poiché è sulla base di essa che domenica 10 giugno darete loro la vostra fiducia.
Ebbene, se anche voi siete convinti che il vostro paese sia ormai giunto ad un punto di non ritorno, se siete stanchi di vederlo in ginocchio da qualsiasi punto di vista (culturale, urbanistico, economico), dovreste essere altrettanto onesti da ammettere un fatto evidente: i nomi dei candidati consiglieri sono in larga parte gli stessi che per anni hanno amministrato San Pietro Vernotico ora con questa, ora quella coalizione. Magari cambiando colore e simboli più di una volta, senza alcun pudore d’onestà intellettuale.
Conoscete i nomi delle due liste figlie dello strappo generato all’interno del Partito Democratico sanpietrano. Se conoscete i nomi, dovete ammettere quanta poca autonomia abbiano i candidati sindaci (fermo restando la loro onestà e competenze che attengono a entrambi) poiché conoscete i nomi dei due loro politici di riferimento. Non compaiono nei social, non salgono sul palco. Eppure, operano al chiuso delle sedi di partito ufficiali ed ufficiose.
Conoscete i nomi della lista del “dominus” sanpietrano. Lo stesso di cui, dall’8 marzo 2012, abbiamo ed avete conosciuto il “modus operandi” diversamente democratico gestendo in modo personalistico ed oligarchico la res pubblica del Comune: nessuna delega ufficiale, consiglieri comunali potenzialmente e sicuramente capaci lasciati in panchina ed “utilizzati” esclusivamente in sede consigliare con il fine ultimo di alzare la mano per votare. Dei casi ben più gravi su Fiscalità locale, che tutti conoscete, non v’è nulla di aggiungere poiché sono sufficienti le cronache locali.
Pertanto, se conoscete i nomi dovete ammettere che in buona parte sono gli stessi di sempre.
Se conoscete i nomi dei soliti noti dovete ammettere che magari è altamente probabile che, mentre venivano depauperati biblioteche ed ospedali, loro erano lì: immobili. Perché, in politica, anche l’essere apparentemente fermi, è un atto pari all’azione (buona o cattiva che sia).
Conoscete i nomi di ognuno di loro. Per quanto nelle liste vi siano nomi e volti nuovi, di persone sicuramente oneste, quel che li penalizza è essere al fianco di coloro i quali hanno già dato prova della loro qualità politica nell’amministrare il Paese. Magari anche sbagliando.
Se conoscete i nomi dei candidati in lista dovreste osservare, oltretutto, un fatto evidente che merita una riflessione: avete mai chiesto a voi stessi il motivo per cui durante i comizi nelle piazze a parlare dinanzi ai cittadini siano stati soltanto i candidati sindaci, mentre la loro squadra (o presunta tale) aveva l’unico scopo di far da sfondo ed applaudire? Come può chiedere una lista di “scegliere la competenza che conosci”, se tale competenza non viene mostrata pubblicamente ai cittadini? Eppure, è certo che voi conosciate già la risposta.
Quindi, caro lettore, per il contesto locale sanpietrano vale ugualmente ciò che è stato per quello nazionale: coloro che sono venuti prima, ed hanno distrutto un Paese, li conosciamo già.
Perché non dare la possibilità ai nuovi (letteralmente) cittadini di mettersi in gioco e dare prova della loro competenza? La stessa competenza che avete avuto modo di conoscere ascoltandoli, sentendoli parlare dal palco.
Occorre cambiare. Per farlo, si deve avere coraggio ed onestà intellettuale.
Coraggio per dire “no” a coloro i quali, secondo l’usanza democristiana, girano per le vie bussando alle vostre case chiedendovi il voto. Coraggio per dire “no” a chi è dedito al voto di scambio.
Coraggio per dire “no” al voto basato sul rapporto familistico.
Non credi, caro lettore, che tutto ciò offenda la tua stessa dignità di cittadino e di elettore?
Ancora credete che avere un atteggiamento servile e di sudditanza a coloro i quali hanno distrutto San Pietro Vernotico, possa essere l’unico modo di far politica?
Se credete in tutto ciò, allora siete complici.
Se invece siete cittadini liberi, onesti, allora basta davvero un piccolo gesto di cambiamento.
Buone elezioni. Si spera.

Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

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