SAN PIETRO VERNOTICO – Vicenda Rodari conclusa con lieto fine. Almeno per il momento. La questione che gravitava attorno al dimensionamento della rete scolastica che avrebbe visto sei classi deò suddetto istituto accorpate al Comprensivo Valesium di Torchiarolo, è stata “congelata” dalla Regione Puglia. Prima Pagina ha inizialmente ospitato lo sfogo di una madre la quale, tramite lettera aperta, esponeva i propri dubbi e gli eventuali disagi che l’accopramento avrebbe generato se tutto ciò fosse andato in porto. In seconda battuta, la consigliere Argentieri ha tacciato il sindaco di “inadempienza” giacché, a suo dire, sarebbe stato negligente non deliberando alcuna proposta sull’assetto della scuola dell’obbligo “lasciando che Torchiarolo, come tanti altri comuni, avanzasse proposta e si accaparrasse il rimanente plesso Decroly/Rodari.”
L’ultima parola è spettata però al sindaco Rizzo che ha reso nota l’accoglienza da parte della Regione Puglia dell’istanza da lui presentata al fine di preservare il mantenimento della Rodari. Lo stesso Rizzo esprime questo risultato quale “vittoria importante per i genitori, per i docenti, per la dirigente, per l’avv. Maurilio Marangio, presidente del consiglio di istituto e consigliere comunale di maggioranza, e, consentitemelo, per il sottoscritto e l’assessore Sandro Saponaro.”
Fuori dai tecnicismi presenti nella’istanza presentata di cui sopra, la vicenda si è risolta per un più “semplice” motivo: l’attuale legge sulla rete scolastica prevede che il numero sufficiente che un Istituto deve raggiungere per godere della propria autonomia scolastica sia di 600 alunni. Avendo pertanto il Valesium di Torchiarolo raggiunto tale soglia sarebbe stato superfluo e ridondante accorpare le sei classi della Rodari. Il risultato raggiunto da Rizzo, grazie anche all’intervento del consigliere regionale del PD Giovanni Epifani, all’assessore Sasso ed alla dirigente regionale Gemma, San Pietro Vernotico vede preservata una sua buona parte di identità.