“SAPERE AUDE” RICORDA L’ALBERO SIMBOLO DI LIDO PRESEPE

 “…quell’elemento di intuizione folgorante, nella memoria di generazioni…”

l'alberto simbolo di Lido Presepe

l’alberto simbolo di Lido Presepe

SAN PIETRO VERNOTICO – Riceviamo e con piacere pubblichiamo una nota scritta dall’associazione di volontariato “Sapere Aude” di San Pietro Vernotico. Tema della riflessione è il recente e triste episodio dell’alberto simbolo di Lido Presepe, del quale è stato fatto scempio:

“Odio gli indifferenti, credo che vivere voglia dire essere partigiani, chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita.
Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva; e la massa ignora, perché non se ne preoccupa.
Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?”
A quelli che si sentono sicuri nelle loro tiepide case, e di fronte agli eventi della cronaca si rivolgono con quel menefreghismo altezzosamente naive, suggerisco di trovare una maschera migliore per nascondere la paura della denuncia, l’omertà.
Un museo saccheggiato, un eden profanato, la nostra terra, prostituta dei suoi stessi abitanti per i quali l’erba del vicino è sempre più verde della propria. Come se la bellezza di certi posti fosse un bene che si rinnova senza la cura e la dedizione della gente che li custodisce. E assumiamo inoltre che le differenze qualitative tra aree geografiche siano il prodotto della mancanza di un buon governo, delle mafie, di fenomeni, insomma, non umani, ma quasi attribuibili a una sorta di mano invisibile, ad una provvidenza che regola tutti gli eventi.
E rotoliamo in quei clichès ormai folkloristici da cui non abbiamo il coraggio di evadere per una coriacea pigrizia intellettuale ed ancora di più spirituale.
Ed allora “Sapere Aude”è ancora una volta un monito, un anelito all’Illuminismo, un anacronistico e sempre verde invito ad “avere il coraggio di servirsi del proprio intelletto”, ed uscire dalla caverna platonica dell’opinione e delle apparenze, entrando in empatia con i drammi e le bellezze, con le asperità e i panorami idilliaci della nostra terra.
Sempreverde come il ginepro offeso dalle mani efferate di ignobili ignoti, pochi giorni addietro, in quello che ormai non potrà essere più veramente chiamato, “Presepe”. Quel dettaglio rivelatore di ricordi sepolti in un tempo che quindi non era veramente perduto, quell’elemento di intuizione folgorante, nella memoria di generazioni.
Recentemente molti si domandavano come salvarlo dall’avidità del mare; esempio romantico di perseveranza e di resistenza alle stagioni, alla tramontana violenta ed allo scirocco afoso, non si nutriva che degli sguardi della gente. Non chiedeva altro, lui.
Ed allora per ripristinare l’omeostasi ambientale “Sapere Aude”, tavola rotonda di persone sensibili a tutti gli eventi di ogni colore di cronaca soprattutto locale, si propone, con il contributo di vecchi e soprattutto nuovi amici, di rendere veramente alla terra quello che da essa è stato divelto irragionevolmente. Per migliorare il mondo reale che ci circonda, partiamo da noi stessi, dalle nostre piccole risorse, dalle nostre responsabilità civiche e morali forse, dalle nostre, dalle vostre idee, mai sterili discettazioni per noi di “Sapere Aude”, ma contributi concreti per nuove buone azioni sociali.”
Accogliamo propositi, iniziative, che potrete inviarci per mail all’indirizzo:
ass.sapereaude@gmail.com

Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

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