Vent’anni nel braccio della morte

L’uomo, o meglio, alcuni di essi hanno la presunzione di definirsi "popolo all’avanguardia"…quando, invece, riducono la dignità umana a mero ideale sbiadito, accartocciato e messo da parte in un angolo del loro miserrimo cuore…Alcuni popoli avanguardistici, difatti, usano la pena di morte come strumento per ridurre la criminalità…quando i primi criminali assassini sono loro…Si chiama Curtis McCarty l’ultimo testimone di questo atroce e burocratico sistema…Vent’anni nel braccio della morte ed accusato ingiustamente di omicidio…Ha 43 anni….una vita distrutta….eppure al governo degli Stati Uniti non pare tangere minimamente quanto accaduto…leggiamo la sua testimonianza
 
 
"Ero innocente, avevamo dimostrato che le prove a mio carico erano fasulle e continuavo a rimanere chiuso lì dentro. Il sistema non poteva ammettere di avere commesso un errore. Di avere condannato deliberatamente un innocente alla pena di morte".
 
Per fortuna, grazie all’impegno dell’associazione "Innocence Project" che riesce a far sottoporre McCarty alla prova del DNA, nel 2007 Curtis viene dichiarato innocente e rilasciato. Dice ancora:
 
 
 "Dovevo essere felice e invece mi sentivo furioso. Mi hanno rubato la gioventù, sono diventato adulto nel braccio della morte. Ho fiducia in Barack Obama. Non so quanto potrà fare, ma forse con lui potremo davvero dire addio alla pena di morte".  (tratto da Repubblica.it)
 
L’unico monito di speranza pare essere proprio lui: il neo presidente degli USA…Vorrei dirlo anch’io…IO CREDO IN BARACK OBAMA….non voglio andare oltre, ma lasciare spazio alle nostre coscienze poichè credo che abbiano tantissimo da dirci…

Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

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