Zagor Flash: scure e fulmine – recensione

“Zagor Flash”, soggetto: Masi Giovanni, Uzzeo Mauro; sceneggiatura: Masi Giovanni, Uzzeo Mauro; disegni: Gianfelice Davide; colori: Luca Saponti; formato: 16 x 21 cm, colore; pagine: 32

zagor flash copertina scure

Scure e fulmine incontro o scontro?

La Sergio Bonelli ci riprova. Dopo l’incontro avvenuto fra Batman e Dylan Dog, la casa di editrice continua a calcare coraggiosamente la via dei “crossover“. Questa volta è il turno di due eroi apparentemente agli antipodi: Zagor e Flash.
Esattamente, il binomio Zagor Flash è l’ultimo incontro fra due eroi dei colossi del fumetto. Funzionerà? Dando un primo sguardo alle pagine del numero 0, sembrerebbe di si. Almeno, secondo il mio modesto punto di vista. Nonostante sia già uscito da un po’, proverò a dare un mio piccolo contributo a riguardo.

Passeggiando fra Darkwood e Central City

L’accoppiata Zagor Flash non può funzionare“. E’ stato questo il mantra che ha accompagnato l’albo introduttivo, ben prima del suo arrivo in fumetteria (e successivamente anche in edicola). Quello che ha maggiormente colpito i fan, soprattutto dello spirito con la scure, è che Patrick Wilding non ha nulla a che spartire con Barry Allen. Eppure, se si leggono le prime tavole i punti di convergenza ci sono eccome.
Anzitutto, sia Zagor che Flash sono eroi del “popolo“: se Zagor viaggia attraverso Darkwood volteggiando fra i rami, Flash lo fa percorrendo le strade a velocità della luce. Pertanto, entrambi hanno un contatto diretto con il loro “pubblico”. Differentemente da quanto accade con altri eroi. Qualche esempio? Tex, per la scuderia Bonelli, Batman e Superman per la scuderia DC. Questi eroi non intrattengono rapporti diretti con i cittadini di Gotham o Metropolis.

zagor flash copertina fulmine

Patrick Wilding incontra Barry Allen

Non solo. Il binomio “Zagor Flash” è rafforzato anche dal background dei protagonisti. Sia Patrick che Barry condividono un legame stretto con i loro genitori, tanto da condizionare il loro futuro super eroistico. Il lavoro fatto dai curatori dell’albo non si è però fermato soltanto all’assonanza “biografica” degli eroi.
Visivamente, sia Zagor che Flash sono legati da una veste fumettistica che unisce e crea sinergia fra i due. Benché molti puristi storceranno il naso nel vedere dei tratti di Zagor molto più simili agli eroi DC, non si può non notare come questo “restyling” gli calzi propriamente a pennello. Infatti, non si può non dimenticare come lo stesso Spirito con la Scure sia un eroe della sua terra, che in questo numero 0 viene “tradotto” con linee e colori da vero super eroe, magari lontano dallo stile dello Zagor più Classic.

Eroi DC e Bonelli, si può fare!

Nell’illustrarvi il numero 0 “Zagor Flash”, ho sottaciuto volutamente sulla trama. In primis, perché essendo uscito da tempo già in tanti ne hanno delineato i motivi per cui i “due mondi” di Darkwood e Central City si incontrano. In secondo, perché è una storia che deve ancora ufficialmente iniziare con il tanto atteso numero 1. Mentre in edicola troviamo un albo con il numero 0 e tre storie divise fra Zagor e Flash, siamo tutti in attesa del nuovo inizio degli eroi dei due mondi e delle sorti che verranno raccontate in questo crossover.

Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

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