ABBATTERE I COSTI DELLA POLITICA: IL COMUNE DICE “NO”

TORCHIAROLO – Riceviamo e pubblichiamo una nota informativa del consigliere di minoranza Nicola Serinelli sul respingimento, da parte del Comune di Torchiarolo, della proposta di abbattimento dei costi della politica:
“Lunedì scorso, il Consiglio Comunale di Torchiarolo ha respinto la proposta presentata dal Gruppo Consiliare “Progetto per Torchiarolo”, tesa ad abbattere i costi della Politica. A favore della proposta hanno votato i Consiglieri Nicola Serinelli (Progetto Torchiarolo), Maurizio Nicolardi (FLI), Maurizio De Masi e Luca Romano (Io Sud); hanno invece votato contro i Consiglieri dellla maggioranza (Dalla Gente per la Gente” – PDL-PD-SEL-Gruppo Misto).
Certamente non si nutrivano dubbi sull’esito del voto, ben conoscendo l’attaccamento … al proprio “piacere” da parte della maggioranza, corazzata in difesa dei privilegi della cosiddetta “casta”, quasi a confermare che sul tema del “tenersi stretto ciò che si ha”, non sussistono confini geografici o demografici (vale al nord, come al sud, nei paesi piccoli, quanto nei grandi).
Come sovente accade i bravi amministratori (a diversi livelli di governo locale e centrale) chiedono sempre sacrifici alla povera gente e, al limite, solo a chi sta più in alto, comunque sempre … agli altri; mai che si abbia il coraggio di dare l’esempio per primi. Spiace l’assenza della gente comune, quella che di fatto paga lo scotto della cultura diffusa che tutela gli interessi solo dei forti. Non si é ancora fatto tesoro dell’invito che già nel 1919 rivolgeva alle comunità locali il compianto Don Luigi Sturzo (già Sindaco di Caltagirone), il quale promuoveva con la sua azione la cultura della “cittadinanza attiva”, stimolando soprattutto gli amministratori locali a “pensare globalmente e agire localmente”. Nei giorni della discussione della proposta qualcuno della maggioranza ripeteva: “sinché la legge ci dice che abbiamo il diritto alle indennità noi le prendiamo”, e poi, “prima di pensare a quanto prendiamo noi a Torchiarolo, bisogna pensare a quanto prendono al centro, negli altri paesi”. Della serie predichiamo bene (tanto non costa nulla) e razzoliamo come tutti fanno. Si arraffi ciò che si può, tanto alla fine la gente, passata la fase dell’indignazione, vota comunque perché, basta una festa, una sagra e qualche ballo in piazza e l’indignazione passa … tutti si dimenticano di tutto”.
E’ superfluo aggiungere altro, se non l’amarezza di fronte a tali posizioni. Resta la speranza che l’apatia sociale, che oggi purtroppo serpeggia nelle nostre realtà locali, possa quanto prima tramutarsi in “indignazione popolare”. E’ l’unica speranza che rimane per salvare un paese allo sbando.
Vero é che “ADDITARE LE GEMME CHE SPUNTANO SUI RAMI VALE PIU’ CHE PIANGERE SULLE FOGLIE CHE CADONO” (nei nostri paesi ce ne sono tante persino … in Primavera), é però altrettanto vero che non si può, né si deve desistere dal continuare a combattere, perché prima poi… il vento della vera libertà interiore dovrà pur spazzare il campo della politica dai tanti avventurieri che ancora oggi lo solcano… da protagonisti, interessati spesso solo ad “apparire”, più che a servire.”

Nicola SERINELLI

Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

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