Oscar. Ma per le sorti americane di Baaria, candidato
italiano alla statuetta dorata più importante del cinema, quella di
stanotte è comunque una battuta d’arresto significativa: alla
cerimonia di consegna dei Golden Globe, il film di Giuseppe
Tornatore resta infatti a bocca asciutta, nella categoria della
miglior pellicola straniera. Battuto, del resto, da un’opera forte,
importante, già vincitrice della Palma d’oro a Cannes: Il
nastro bianco di Michael Haneke. Che ha prevalso anche sugli
Abbracci spezzati di Pedro Almodovar.
Avversario agguerrito, dunque, per il kolossal made in Italy. Ma
c’è da dire che un’eventuale vittoria non era nell’aria:
nell’entourage del regista siciliano non circolava, negli ultimi
giorni, quell’aria elettrica che di solito prelude a un grande
successo. A questo punto, però, tutti gli sforzi andranno diretti
all’entrata nelle nomination degli Oscar, che verranno annunciate
il 2 febbraio (i trionfatori invece saranno rivelati il 7
marzo).
Ma questa notte dei Globi d’oro – i premi, ricordiamolo, sono
assegnati dalla stampa straniera a Hollywood – resterà negli annali
soprattutto per il trionfo annunciato del supercampione d’incassi
Avatar, giudicato miglior film drammatico. Mentre l’altro
superfavorito, Tra le nuvole di Jason Reitman, ottiene
solo il premio per la sceneggiatura. James Cameron ottiene anche la
statuetta come miglior regista, battendo avversari di alto rango:
Clint Eastwood (Invictus), Kathryn Bigelow (The Hurt
locker) e Quentin Tarantino (Bastardi senza gloria)
e, appunto, Reitman. Mentre tra le pellicole brillanti prevale
Una notte da leoni, cult di Todd Philips, exploit della
passata stagione cinematografica americana. Tanto da essere
diventata la commedia di maggior successo nella storia del
cinema.
Tra le interpretazioni maschili, rispettate le previsioni della
vigilia: trionfa Jeff Bridges per il suo ruolo in Crazy
Heart. L’unica star che avrebbe potuto contendergli la
statuetta, il George Clooney di Tra le nuvole (giunto in
passerella con Elisabetta Canalis) resta a bocca asciutta. Tra le
performance in film brillanti, invece, meritata la vittoria di
Robert Downey jr per il suo Sherlock Holmes, che prevale
sul Daniel Day Lewis di Nine.
Tra le donne, vincono due attrici amatissime dal pubblico: nel
settore drammi Sandra Bullock, eroina di The Blind side;
tra le donne Meryl Streep, che era candidata per le sue
interpretazioni in due diverse pellicole, e che vince per Julie
& Julia (l’altra era It’s complicated). Tra i non
protagonisti, premi al Christoph Waltz di Bastardi senza
gloria e a Mònique per il drammatico Precious.
LA
LISTA COMPLETA DEI PREMI
E tra i momenti più intensi della serata – che si è svolta come
sempre al Beverly Hilton Hotel di Los Angeles, col consueto sfarzo
(guarda la gallery
sui look della star) – c’è stata la consegna a Martin Scorsese del
premio alla carriera, intitolato a Cecil B. DeMille, e consegnato
da due attori di età diverse che hanno contribuito al successo dei
suoi film: Robert De Niro e Leonardo Di Caprio.
Infine, la tv (guarda la gallery
dei vincitori): tra le serie drammatiche si registra il successo
annunciato di Mad Man, anche se Dexter si prende
una parziale rivincita grazie ai premi ai suoi attori: il
protagonista Michal C. Hall e il comprimario John Lithgow. Tra le
commedie il Globe va tra gli uomini ad Alec Baldwin (30
Rock) e tra le donne a Toni Collette (United Staes of
Tara). Sempre in ambito femminile, la Julianna Margulies già
di E.R. è la miglior protagonista drammatica (per The
Good wife). Mentre Glee è la migliore serie
brillante.
Repubblica.it