Le Cantine Due Palme, anche quest’anno, ha indetto l’appuntamento del “Premio Speciale Cantine Due Palme”. La denominata “maison d’eccellenza”, infatti, nella serata di ieri, ha ospitato per l’occasione alcuni illustri rappresentanti del mondo della ricerca scientifica, delle istituzioni, del credito, dell’economia. Il tutto si è svolto presso la “Sala Selvarossa” dove il Presidente di Cantine Due Palme, l’enologo Angelo Maci, ha ufficialmente dato il via alla premiazione, dopo gli interventi nono solo del Sindaco di Cellino, Francesco Cascione, ma anche di altri ospiti autorevoli quali l’Onorevole Paolo de Castro, Presidente della commissione agricoltura del Parlamento Europeo e dell’Assessore Regionale alle Risorse Agroalimentari Dario Stefanò. L’inizio vero e proprio della premiazione, invece, ha visto protagonisti Cesare Intrieri, professore Emerito dell’Alma Mater Studiorum dell’Università di Bologna; Walter de Felice, responsabile Area Territoriale sud-ovest del Monte dei Paschi di Siena; Antonio Capurso, direttore del Centro Universitario per lo Studio del Metabolismo Lipoproteico, già professore ordinario di Gerontologia e Geriatria dell’Università degli Studi di Bari; Giuseppe Laccone, fitopatologo; Giovanni Perdichizzi, coach Enel Brindisi Basket e Luigi Di Canio, Mister U.S. Lecce.
Il “Premio cantine due Palme” è poi entrato nel momento clou della serata facendo conoscere al pubblico i vincitori ai quali è stato conferito il riconoscimento, che sono: Marcello Imperiale quale Vitilcoltore dell’anno; Nicola Gustavo Bonfrate per il Miglior Conferimento in cantina; a Marco Cascione quale Viticoltore anziano e a Marco Rizzello quale Viticoltore giovane; Maria Stella Baldari quale viticoltore donna e a Gustavo Pompucci per la tutela dell’Alberello Pugliese.
“A 17 anni ho iniziato a lavorare nei vigneti di famiglia, quando è venuto a mancare mio padre” afferma Marco Rizzello vincitore del premio come viticoltore più giovane. “Porto avanti questa passione lavorando, ovviamente, tanto e l’obiettivo che mi sono prefissato è quello di migliorarne i frutti, nonostante la crisi che avanza”. Marco Cascione, il viticoltore più anziano premiato, afferma invece: “Questo premio è sicuramente un’emozione, ma al tempo stesso mi lascia un po’ di rammarico poiché devo lasciare i miei vigneti che ho visto crescere per tutta la vita. Purtroppo devo anche sottolineare, mio malgrado, che le generazioni future sono scoraggiate all’idea di un lavoro di questo tipo. C’è poco da guadagnare, perlomeno all’inizio, e non tutti sono disposti a farlo in un momento di crisi come questo”.
Insomma, due generazioni a confronto unite dalla stessa passione ma che, nonostante tutto, avvertono il sintomo di una crisi sempre più crescente in un settore ritenuto tutt’ora il fiore all’occhiello della nostra terra. Eppure gli sforzi sono stati fatti e di questo ne parlano anche i numeri: investimento complessivo pari a 4 milioni €; oltre 25.000 metri quadrati di superficie; impianto di imbottigliamento dotato di una capacità di 5.000 pezzi/ora; capienza totale di 150.000 ettolitri di vino, di cui 50.000 garantiti da vinificatori orizzontali rotativi e verticali in acciaio termoregolati. Il premio, in definitiva, giunto ormai alla sua terza edizione, non ha potuto far altro che rinnovare e aumentare il lustro alla stessa cantina per il lavoro profuso all’avanguardia della tecnica, facendolo annoverare come vero leader del mezzogiorno nonché come elemento propulsivo dell’economia territoriale tutta.
Il “Premio cantine due Palme” è poi entrato nel momento clou della serata facendo conoscere al pubblico i vincitori ai quali è stato conferito il riconoscimento, che sono: Marcello Imperiale quale Vitilcoltore dell’anno; Nicola Gustavo Bonfrate per il Miglior Conferimento in cantina; a Marco Cascione quale Viticoltore anziano e a Marco Rizzello quale Viticoltore giovane; Maria Stella Baldari quale viticoltore donna e a Gustavo Pompucci per la tutela dell’Alberello Pugliese.
“A 17 anni ho iniziato a lavorare nei vigneti di famiglia, quando è venuto a mancare mio padre” afferma Marco Rizzello vincitore del premio come viticoltore più giovane. “Porto avanti questa passione lavorando, ovviamente, tanto e l’obiettivo che mi sono prefissato è quello di migliorarne i frutti, nonostante la crisi che avanza”. Marco Cascione, il viticoltore più anziano premiato, afferma invece: “Questo premio è sicuramente un’emozione, ma al tempo stesso mi lascia un po’ di rammarico poiché devo lasciare i miei vigneti che ho visto crescere per tutta la vita. Purtroppo devo anche sottolineare, mio malgrado, che le generazioni future sono scoraggiate all’idea di un lavoro di questo tipo. C’è poco da guadagnare, perlomeno all’inizio, e non tutti sono disposti a farlo in un momento di crisi come questo”.
Insomma, due generazioni a confronto unite dalla stessa passione ma che, nonostante tutto, avvertono il sintomo di una crisi sempre più crescente in un settore ritenuto tutt’ora il fiore all’occhiello della nostra terra. Eppure gli sforzi sono stati fatti e di questo ne parlano anche i numeri: investimento complessivo pari a 4 milioni €; oltre 25.000 metri quadrati di superficie; impianto di imbottigliamento dotato di una capacità di 5.000 pezzi/ora; capienza totale di 150.000 ettolitri di vino, di cui 50.000 garantiti da vinificatori orizzontali rotativi e verticali in acciaio termoregolati. Il premio, in definitiva, giunto ormai alla sua terza edizione, non ha potuto far altro che rinnovare e aumentare il lustro alla stessa cantina per il lavoro profuso all’avanguardia della tecnica, facendolo annoverare come vero leader del mezzogiorno nonché come elemento propulsivo dell’economia territoriale tutta.
Marco Marangio
SenzaColonne del 19 Giugno 2010
SenzaColonne del 19 Giugno 2010