Consip e banca Etruria: la “maxima culpa” dei padri

consip, banca etruria, maria elena boschi, matteo renzi, tiziano renzi, pier luigi boschi, marco lilloNon c’è figlio che tenga. Se dovessimo tracciare un paradigma sulla situazione politica di queste ultime settimane, possiamo senza dubbio affermare che, a volte, sono i genitori a rovinare la reputazione dei pubblica dei figli.
Benché questi ultimi, dopotutto, non abbiano bisogno di farsi ledere ulteriormente la propria immagine. Che si chiami Renzi, che si chiami Boschi, la sostanza è la medesima. Nonostante i due casi siano diversi e paralleli al tempo stesso, abbiamo fin qui avuto prova del plateale ed imbarazzante conflitto di interessi che investe i virgulti toscani.
Se banca Etruria è un caso più noto all’opinione pubblica per via sopratutto dei piccoli risparmiatori frodati, quello Consip è un caso ben più ampio che parte dall’alto. Tanto alto che tocca l’Unione europea.
Le modalità di difesa sia della Boschi, al secolo Mary Hellen Woods, che del premier ombra sono le stesse: una demagogica difesa dei proprio genitori, una agiografica descrizione dei padri.
Mio padre è una figura rispettabile”, ebbe a dire in Parlamento Boschi jr. Come se qualche Pm avesse detto il contrario riguardo l’inchiesta che coinvolge Boschi senior.
Mio padre ha quattro figli, nove nipoti, segue gli scout ed il coro della chiesa”, come se questa tristissima difesa democristiana di Renzi jr centrasse qualcosa con il caso Consip e l’intercettazione pubblicata dal Fatto Quotidiano per mano di Marco Lillo.
Quel che non si vuol dire (in primis non tanto i politici, quanto la quasi totalità dei media asserviti) è il macroscopico conflitto di interessi che passa trasversalmente fra i due casi.
Che strano paese l’Italia: una sinistra lesta a denunciare i conflitti di interessi berlusconiani, mentre sui propri non solo finge di non comprendere e di non sapere nulla, ma anzi procede con imbarazzante arroganza a governare un Paese che avrebbe una certa esigenza di tornare alle urne al più presto.

Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

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