COSIMO RIMINI DIFENDE LA SQUADRA DEDICATA AL FIGLIO

di MARCO MARANGIO

SAN PIETRO VERNOTICO – L’Alberto calcio A5 si difende. Dopo le accuse ricevute su un quotidiano locale riguardante l’ultima partita giocata domenica scorsa contro il Bisceglie, che si è conclusa in modo nefasto per dei gesti violenti ed inconsulti tanto da ferire due giocatori, Cosimo Rimini, padre di Alberto, risponde, per conto dell’ufficio stampa della squadra, con una lettera aperta all’autore dell’articolo che aveva accusato di atteggiamenti violenti la squadra sanpietrana.
“Per dovere di cronaca – dichiara Rimini –   la scena teatro degli eventi non era un memorial in onore di mio figlio, ma una partita del campionato di serie C1 di calcio a 5 e i giocatori delle squadre in questione non sono nella fascia di età tra i quindici e diciassette anni  ma è gente adulta  che lavora, ha famiglia e  che, per passione e tenendo  fede ad un ideale, si allena e gioca per una squadra nata per ricordare una persona molto speciale che, nella sua pur breve vita, ha sempre ripudiato ogni forma di violenza, pur essendo cresciuto ed avendo frequentato le curve degli ultrà del Brindisi Calcio. I giocatori refertati presso il locale nosocomio non appartengono entrambi alla squadra ospite, come erroneamente scritto. In realtà, uno dei due atleti è tesserato nella compagine di Alberto C5 , vittima anch’egli del gesto inconsulto. Tutto ciò per chiarire che nessuno è mai stato formato o influenzato dagli “insegnamenti degli addetti ai lavori, che esasperano  gli animi per l’antagonismo in campo”, così come testualmente riferito dall’articolo. Sicuramente, chi ha scritto di noi non ci conosce e, soprattutto, non conosce i sacrifici che si affrontano  per sostenere i costi  di un campionato, basandosi solo ed esclusivamente sulle proprie forze e su qualche piccolo contributo di commercianti o piccole imprese locali che hanno scommesso insieme a noi su questa avventura.
Tutto ciò premesso, non voglio sminuire l’accaduto, che mai avremmo voluto che si verificasse e che condanniamo con tutto il senso di civiltà che ci appartiene, anche e soprattutto  per ciò che andrà a gravare negativamente sia in termini di immagine che economici sulla società, nonché per rispetto  nei confronti di chi,  presenzia  con la propria famiglia ed i propri bambini agli  incontri sportivi. Si approfitta dell’occasione per inviare, all’uopo, un messaggio di riflessione proprio alla nostra tifoseria, che dall’inizio della nostra avventura in C2, ci segue con passione, trasformando ogni incontro da noi disputato in una sorta di appuntamento abituale del sabato pomeriggio portando, con il loro sostegno sempre leale, la squadra al salto di categoria in C1; d’altra parte – continua a riflettere Cosimo Rimini –  abbiamo impiegato tanto per creare qualcosa di bello e importante e, con altrettanta solerzia, accettando le prevedibili provocazioni avversarie alla luce del risultato che si andava delineando,   si è caduti in un comportamento per niente sportivo che indubbiamente avrà altrettanto prevedibili  ripercussioni sotto l’aspetto disciplinare. Era proprio necessario dover arrivare ad essere accusati di violenza ed apparire come teppisti da strapazzo?
Ribadisco a tutti che non è questo lo spirito della  squadra e, pertanto, invito quei supporters dagli animi particolarmente facinorosi a rispettare  questo bene prezioso che è per noi  la squadra  Alberto C5 di San Pietro Vernotico ed i valori di civiltà, lealtà ed educazione in questa insiti.
“L’artefice dell’articolo – conclude Cosimo Rimini – di alcuni  resoconti sportivi ha deciso di interessarsi alle sorti del nostro sodalizio solo in occasione di questo episodio negativo. Proprio a lui io chiedo dove fosse la stampa locale, quando abbiamo chiesto un aiuto per dare un po’ di risalto a questa nuova realtà che nasceva in San Pietro  nel 2009 ed agli intenti di valorizzazione sportiva del territorio che essa, tra mille difficoltà, cerca di portare avanti, o dove fosse quando si trattava  di  raccontare la cronaca sportiva degli ultimi due anni, ricca di successi non solo sportivi, ma anche umani.”

Senzacolonne 23/12/2010

Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

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