…e poi v’accade…
v’accade che zefiro spira per l’aree,
nel ruggio meriggio del crepuscolo…
dove nulla è pace,
ma lacrima silente
su di un gorgo viso
…allora una colomba infrange
pioggia e tenebra,
solcando uno squarcio di luce all’orizzonte…
è speranza, latente sete d’infinito….
si viaggia,
il cuore ne sale la strada dell’eterno…
dedicato a C.G. e A.C.
Morpheus