FORNO CANOCI:COLPITO DAL PROBLEMA “CAMINI”

di MARCO MARANGIO

TORCHIAROLO  – “Si deve trovare una soluzione”. Questa la dichiarazione portante rilasciata da Cosimo Canoci, fornaio, che sarà presto vittima della lotta ai camini a causa delle vicende, ormai note, legate alle polveri sottili.
Seguendo il lavoro generazionale della sua famiglia, Canoci rappresenta uno dei forni più antichi e rispettati del paese. Il vero problema si presenterà quando saranno pronti i filtri per i camini, finanziati dalla Regione Puglia che ha stanziato circa 100mila euro, poiché andranno a colpire irrimediabilmente l’attività produttiva.
“C’è poco lavoro – esordisce Canoci – e di quel poco che c’è ti fanno passare anche la voglia. Chi inquina veramente è la lunga mano del potere. Io devo trovare al più presto una soluzione. Mi è giunta voce, infatti, che assieme al filtro servono 6mila euro per il forno. Il vero problema sarà pertanto la manutenzione. Quanto mi verrà a costare? Non appena il Comune mi chiamerà per discutere della situazione mi esporrà il proprio parere, ma anch’io dirò la mia. Cosa dovrò dire? I lavori per manutenere il forno dovrebbero essere pagati dalle mie tasche.”
Il timore di Cosimo Canoci è, a conti fatti, ben fondato poiché, come lui stesso afferma, sarà un grosso problema riuscire a far quadrare le esigue entrate dell’attività con le spesse deputate alla manutenzione del filtro.
“Per fortuna il forno me lo ha donato mio padre – continua il fornaio – e non ho operai perché lavoro per conto mio. Dagli introiti già il 75 percento li devo destinare al pagamento delle tasse, aggiungere altre spese significherà rimanere al verde.”
L’unica soluzione più economica, come spiega Canoci, sarebbe la sostituzione del forno a legna con uno ecologico. A risentirne sarà poi la qualità del pane, che non sarà più quello di un tempo conosciuto a Torchiarolo come il più flagrante della zona.
“Purtroppo, come si suol dire, il pesce grosso mangia quello piccolo. Non mi capacito di una cosa: abbiamo due centraline che monitorano l’aria e soltanto una di queste registra i famosi e drammatici sforamenti, l’altra invece no.
Ma nonostante tutto bisogna tener conto di una cosa: Torchiarolo, per la sua posizione, deve essere per forza inquinato. Abbiamo la centrale di Cerano e la Montecatini; sulla strada per Squinzano-Casalabate ci sono due bruciatori; poi abbiamo le cantine per lo stoccaggio e la superstrada. Siamo praticamente avvolti dai fumi e non ho idea di come si potrebbe risolvere questo dramma. L’unica soluzione, a mio avviso, sarebbe coinvolgere tutti i cittadini interessati. Non parlo soltanto di Torchiarolo, ma di tutti i paesi limitrofi: San Pietro Vernotico, Cellino San Marco e Tuturano. Forse soltanto così si vedrà qualche risultato”.
Cosimo Canoci propone quindi di unire le forze contro il mostro dell’inquinamento. Per il momento, invece, c’è poco da fare. Bisognerà attendere l’arrivo dei filtri.
“Se avessi la possibilità di spostare lo stabile – conclude amaramente Canoci – lo farei volentieri, perché nonostante il potenziale che offre la mia attività, non viene per nulla valorizzata.”

Senzacolonne 16/02/2011

Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

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