Imperativo morale

Libertà è l’alternativa

Il
senso del “dovere”
dell’Imperativo categorico, implica
contemporaneamente il
senso di un
“non dovere”
, quasi come l’essere e il non-essere
in Parmenide. Pertanto tale senso di “dovere” e/o “non-dovere”
rende in me il
senso di “scelta”, la cui percezione è
detta ed è la Libertà. Quest’ultima, opponendosi, quindi,
all’imperativo categorico, “presupponendo”, in me, –
nell’accezione di “tenerne in conto” – la presenza e l’azione
d’un
“senso” che interagisce con il senso di “dovere”
dell’imperativo categorico, giustifica, rendendone l’esistenza e la
realtà, il “
mio imperativo categorico”:l’imperativo
morale
(dal momento che dipende dalla mia esistenza, quindi
realtà, dunque essenza, pertanto morale, per cui “Libertà”.)


Giovanni del Giudice

Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

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