Libertà è l’alternativa
Il
senso del “dovere” dell’Imperativo categorico, implica
contemporaneamente il senso di un
“non dovere”, quasi come l’essere e il non-essere
in Parmenide. Pertanto tale senso di “dovere” e/o “non-dovere”
rende in me il senso di “scelta”, la cui percezione è
detta ed è la Libertà. Quest’ultima, opponendosi, quindi,
all’imperativo categorico, “presupponendo”, in me, –
nell’accezione di “tenerne in conto” – la presenza e l’azione
d’un “senso” che interagisce con il senso di “dovere”
dell’imperativo categorico, giustifica, rendendone l’esistenza e la
realtà, il “mio imperativo categorico”: “l’imperativo
morale” (dal momento che dipende dalla mia esistenza, quindi
realtà, dunque essenza, pertanto morale, per cui “Libertà”.)
Giovanni del Giudice