La casta più invidiata d’Europa

Anche applicando il "lodo Calderoli", i compensi dei nostri
parlamentari resteranno di gran lunga più alti rispetto a quelli dei
colleghi europei

L’Europa ci invidia, o almeno i parlamentari dei paesi Ue potrebbero
invidiare gli stipendi dei nostri, di gran lunga i più alti del
Continente. Anche mettendo in pratica il “lodo Calderoli” sul taglio del
5% dei compensi di deputati e senatori, questi restano di almeno il
30-40% più alti dei più generosi Stati dell’Unione, come l’Austria,
l’Olanda o la Germania; la media europea è di metà delle retribuzioni
che i nostri parlamentari si sono assegnati; i francesi hanno uno
stipendio di meno della metà di quello italiano. Anche solo tenendo
conto dei paesi dell’Europa occidentale e settentrionale dove il costo
della vita è comparabile – se non superiore, come nelle nazioni
scandinave – a quello italiano, le cifre degli stipendi sono sempre
assai inferiore alle italiche.




E questa differenza è rimasta finora intatta anche nell’Europarlamento:
ai deputati italiani a Strasburgo è stato a lungo garantito lo stesso
trattamento del Parlamento italiano, visto che finora valeva la regola
dell’aggancio delle retribuzioni comunitarie a quelle dei parlamentari
dei rispettivi Paesi di provenienza.




Poi è stata annunciata la riforma che equipara lo stipendio di tutti i
parlamentari – anche se per entrare in vigore il sistema lasciava un
periodo di scelta che durerà fino al 2019 – con una corsa in direzioni
opposte: i parlamentari dell’est Europa chiederanno l’adeguamento verso
l’altro, ovvero con gli stipendi dei colleghi dei paesi da più tempo
membri dell’Unione europea, mentre questi ultimi cercheranno di tirare
per le lunghe affinché l’adeguamento dei loro compensi non sia verso
l’altro. Certo la riforma annunciata nel 2009 coglieva in pieno l’aria
di crisi e il tempo del risparmio, anche solo per dare un segnale e un
esempio virtuoso durante la tempesta finanziaria che si è presto
trasformata in crisi globale.




Dunque, se lo stipendio di un europarlamentare italiano era finora di
oltre 12 mila euro al mese, con l’adeguamento nella media dei paesi è
sceso attorno ai 7.500 euro, cifra che si avvicina alle remunerazioni
dei parlamentari di paesi come la Germania o la Gran Bretagna, ma che
non tiene conto di tutti i rimborsi e le diarie di cui hanno comunque
diritto i parlamentari per i loro spostamenti e pernottamenti fuori dal
paese di origine.





Il Fatto Quotidiano

Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

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