LA SSD SAN PIETRO SI SCIOGLIE

di MARCO MARANGIO

SAN PIETRO VERNOTICO – La squadra Ssd San Pietro si scioglie. Dopo aver giocato diverse partite, nelle quali si erano dimostrate le qualità e le relative potenzialità di tutti i componenti dispiegati nel campo, l’allenatore Carlo Carvignesi spiega in maniera chiara quali sono le motivazioni che lo hanno spinto a rassegnare le proprie dimissioni, prendendo ovviamente le distanze dal direttivo di suddetta società.
“Ho rassegnato le dimissioni da allenatore del Ssd s.pietro – spiega Carvignesi – in seguito ad un colloquio avuto con un dirigente   nella serata di giovedì 10 febbraio, il quale mi riferiva che la società  non era più interessata a proseguire così come stava perseguendo l’obiettivo  del miglior piazzamento in classifica nella griglia play-off. La causa sarebbe stata la mancanza di sponsor locali che avrebbero garantito il rimborso spesa carburante per giocatori ed allenatore per le restanti 4 partite di campionato. Inoltre, mi comunicava che chi non condivideva questa causa poteva starsene comunque a casa propria.”
Il tutto, così come espresso dall’allenatore, è accaduto nel bel mezzo di un percorso soddisfacente in termini di risultati e di gioco che la squadra stava esprimendo sul campo.
“Qualcosa di strano era già nell’aria – afferma il mister – da quando io avevo chiesto notizie del presidente,il quale non lo si vedeva più al campo, da almeno due mesi, né agli allenamenti   né alle partite ufficiali, risultando irraggiungibile anche telefonicamente.”
Successivamente, Carvignesi spiega con sincerità e stupore le condizioni nelle quali era costretto a lavorare: “ormai da mesi    sembravamo una squadra in totale autogestione. Oltre ad allenare i ragazzi, infatti, ero costretto a recarmi presso l’abitazione di un dirigente per procurarmi le casacche per l’allenamento, a procurarmi una pompa per gonfiare i palloni, ad accendere  e a spegnere la sera a fine  allenamento alle  21 e 30 le luci dell’impianto del campo sportivo. Tra le altre cose, domenica scorsa, in occasione della gara interna contro il Ceglie, mi è toccato anche fare  da massaggiatore per intervenire in primo soccorso  ad un infortunio di un mio giocatore. Non mi sono mai lamentato sin’ora di quanto detto fino a questo punto, essendo  io una persona che fa dell’umiltà e della collaborazione uno stile di vita, né mi stava dispiacendo affatto, conscio che in queste categorie la gavetta è d’obbligo. Proprio il giorno seguente, incontrandomi con il presidente al quale chiedevo delle garanzie economiche future, per me e per i giocatori, impossibilitati ormai di continuare a sostenere spese personali per raggiungere il campo d’allenamento, essendo la nostra una squadra composta per la maggior parte da gente proveniente da paesi limitrofi, mi è stato  risposto che lui non poteva garantire alcunché. Da qui è scaturita la decisione di rassegnare le dimissioni da allenatore della Ssd San Pietro”.
Carvignesi, in ultimo, si rivolge ai suoi ragazzi ai quali commenta in questo modo la sua ponderata scelta di posizione: “la mia è stata una decisione sofferta in quanto, dal momento in cui mi è stata affidata la possibilità di allenare in un paese come San Pietro,  dove la squadra di calcio ha avuto passati gloriosi, mi sono buttato a capofitto, lavorando assiduamente ogni giorno per raggiungere obiettivi prefissati ad inizio stagione. Mi è doveroso ringraziare tutti i giocatori componenti la rosa del San Pietro, per la grande disponibilità e professionalità dimostrata fino alla gara interna giocata contro il Ceglie, nonche’ un attaccamento alla maglia e uno spirito di abnegazione assai raro in queste categorie dilettantistiche. Nonostante tutto, per me e’ stato come vincere il campionato, poiché i ragazzi hanno condiviso in pieno la mia decisione, agendo di conseguenza e dimostrandosi solidali. Posso dire che ho costruito una squadra composta prima di tutto da uomini seri e poi da calciatori. A loro auguro il più grosso in bocca al lupo per il proseguo della loro attività calcistica. Spero che un giorno, se il destino sarà dalla nostra parte, di poterli riavere come miei giocatori.”
Si chiude così un’altra pagina del calcio sanpietrano. Una storia, quella della Ssd, che avrebbe certamente meritato un altro finale sopratutto per i sacrifici profusi da tutti quei giovani che hanno creduto in questo sogno sin dall’inizio. Si è invece rivelata essere la testimonianza dell’ennesima mala gestione dirigenziale.

Senzacolonne 17/02/2011

Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.