S. PIETRO V.CO: TUTTI GLI UOMINI DEL #VINCIAMOPOI

SAN PIETRO VERNOTICO – Puntare tutto sul valore dell’onestà, si sa, non paga. Non paga a livello nazionale, benché meno su quello locale. Uno dei compiti di un giornalista è quello di osservare le realtà, analizzarle e riferirle ai lettori. Non tanto per presunzione, quanto perché il giornalista deve anche saper osservare, analizzare ed essere al contempo imparziale. Quanto osservato nella cittadina di San Pietro Vernotico, durante e poco prima dello svolgimento delle elezioni europee 2014, è parso davvero tristemente deplorevole: manifesti selvaggi ad opera di tutti i partiti della vecchia guardia (anche quelli mascherati e propinati ai cittadini come nuovi), utilizzo indiscriminato di voto di scambio, rappresentanti di lista reclutati con il solo fine di calcare la mano sulla crisi famelica, personaggi istituzionali e pubblici che in più sedi e per divergenti motivi hanno dato un cattivo esempio morale. Il qualunquista medio classificherebbe il tutto come “normale amministrazione“. In questo modo si sotterrano e si calpestano i valori (tra l’altro spesso e volentieri strumentalizzati) e si uccidono tante e tante altre volte gli uomini che hanno testimoniato i più alti valori morali e civili, ancora oggi quotidianamente deturpati.
L’imperante subcultura (quella stessa che ha consegnato voti a prescritti e condannati per abuso d’ufficio e che commemora falsamente Falcone e Borsellino) classifica tali prese di posizione come “faziosità“. Se per faziosità s’intende l’onesta e la legalità, allora sì siamo faziosi; se per faziosità s’intende non vendersi per un voto perdendo la propria dignità, allora sì siamo faziosi; se per faziosità s’intende dare il proprio voto liberamente senza alcuna costrizione, allora sì siamo faziosi; se per faziosità s’intende avere il coraggio di chiedere un parlamento senza indagati né prescritti né condannati, allora sì siamo faziosi; se per faziosità s’intende rimanere stupiti quando gli amministratori locali ignorano la proposta di scegliere i giovani disoccupati come scrutatori, allora sì siamo faziosi. Noi chiediamo e crediamo in questo. Tutto il resto è bene lasciarlo a tutti gli uomini del #vinciamopoi.

Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

I commenti sono chiusi.