SAN PIETRO V./ I LAVORI SUL FOTOVOLTAICO STAGNATI A PUNTO “0”.

Adesso parlino i fatti.


“San Pietro sprofonda nel limbo”. Chiedendo in giro a diversi cittadini cosa ne pensano dell’attuale situazione sanpietrana, questa è l’espressione che va per la maggiore. Ci si riferisce alle numerose segnalazioni fatte, ultima delle quali colpisce la zona periferica denominata “fausu”, nei pressi della tenuta Persano. Famosa poiché ritrovo di podisti e ciclisti amatoriali, tale zona pare non essere più facilmente fruibile per le varie attività sportive. Causa principale del disagio è la questione relativa all’ installazione di impianti fotovoltaici che ostruiscono il passaggio. Le strade di campagna in questione, precedentemente larghe appena 3 metri, sono adesso dimezzate per la presenza di sassi e brecciolina causati dal dissesto stradale generato dai lavori per l’opera in questione.
Tutto ciò provoca non pochi problemi. Chi prima si recava al “fausu” per fare footing, ora è costretto a muoversi in mezzo a polvere e terra bianca; i ciclisti, invece, devono fare i conti con due metri rasenti di strada e si comprende l’impossibilità di percorrere la strada in coppia per la mancanza di spazio.
Per le auto va ancora peggio. Usata con doppio senso di circolazione dai  numerosi contadini sparsi per la zona, non è difficile trovarsi nella situazione di dover fare retromarcia, a rischio e pericolo del guidatore, considerando adesso l’impossibilità di accostarsi per permettere alla vettura proveniente dal senso opposto di impiegare agevolmente il proprio lato di circolazione.

I lavori fotovoltaici risalgono alla precedente amministrazione e risultano bloccati a causa  della fine del mandato. Doveroso ricordare al contempo, che già allora era inesistente un programma a tutela dei lavori. L’attuale amministrazione, di controcanto, da aprile da oggi non presenta alcun documento a riguardo, facendo riversare la situazione ad un “punto zero”.
Vero è, come affermato dall’ ass. all’urbanistica Garofalo, che “bisogna fare un sondaggio a tutto campo per potersi accostare alla questione”. Il problema pare presentare, infatti, diverse lacune all’interno per via delle numerose ditte, appaltatrici e subappaltatrici, che si sono aggiudicati i lavori. Un mistero da sondare a fondo.
“E’ ormai da tanto tempo che avevano promesso di sistemare quella zona e non stiamo ancora a niente”, afferma Cosimo Blasi un cicloamatore del paese. “Il pericolo viene riscontrato da chiunque, sia da chi ha voglia di attraversare il tratto in bici che da coloro che si recano per correre. Considerando che è stato da sempre un percorso cicloturistico, tutt’ora risulta difficile portarci anche i propri figli”.
La verità è come sempre, particolarmente in questo caso, dalla parte del cittadino che non vede i risultati promessi e sperati. Adesso parlino i fatti.

Marco Marangio
SenzaColonne 20/07/2010

Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

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