“TORCHIAROLO AL VERDE”

torchiarolo COMUNETORCHIAROLO – Che il nostro paese abbia accumulato un debito di bilancio pari a 4 milioni di euro e’ un dato di fatto ormai. Benché’ la maggioranza le abbia provate tutte per nascondere alla comunità la reale gravità della situazione, ora Giovanni Del Coco non può giocare più a carte coperte.
Nella seduta consigliare del 27 novembre scorso infatti ,si discuteva del riconoscimento di alcuni debiti fuori bilancio esattamente delle spese dovute all’acquedotto pugliese per quasi duecento mila euro e del primo stato di avanzamento dei lavori dell’asilo nido per circa centocinquanta mila euro. E pensare che appena due mesi prima , precisamente nel corso della seduta del consiglio comunale del 28 settembre scorso, la maggioranza, chiamata a confermare o meno i debiti del comune, aveva chiarito la non sussistenza di debiti fuori bilancio. Ad opporsi furono solo i consiglieri della minoranza che, dati alla mano, accusarono la politica di sprechi attuata dal sindaco di essere la causa del debito del paese. Il problema e’ stato affrontato nuovamente durante la seduta del consiglio comunale del 20 giugno 2012 al termine della quale riusciva a passare un bilancio dati del tutto falsario, totalmente incompleto e in disaccordo con quanto evidenziato dal registro contabilità: un bilancio dati che corrisponde solo ad una parte dell’ammontare reale del nostro debito pubblico. A mettere in discussione quel documento furono solo alcuni rappresentanti della minoranza( dei quali ci teniamo a citare i nomi, Alessandro Cretì , Benedetto Giovanni Serinelli insieme con i consiglieri di minoranza Nicola Serinelli, Maurizio De masi e Luca Romano) . Ne segue che la comunità continua ad essere tenuta allo scuro dalla reale voragine fiscale nella quale siamo caduti.
La natura degli sprechi e’ diversa. Tuttavia un occhio di riguardo va dato al problema relativo al servizio smaltimento rifiuti, il cui costo e’ salito a quasi un milione di euro. E’ stato approvato infatti ,con i soli voti della maggioranza ,un aumento medio del 35% della TARSU ( la tassa rifiuti urbani secondo la quale il livello di tassazione non può superare quello relativo al costo per la raccolta e per lo smaltimento). Tuttavia, il bilancio attesta tutt’altro. Le entrate da tassa rifiuti infatti sarebbero più di un milione centoquaranta mila euro a fronte dell’effettivo costo del lavoro quotato per novecento mila euro. Il sovraccarico e’ pari a 222 mila euro che rientrerebbero nei costi per le spese correnti. Torchiarolo e’ indebitato anche con il comune di Brindisi per oltre 710 mila euro. Risulta infatti che il comune non paga ne’ la eco-tassa dal 2002 ne’ le spese per il conferimento dei rifiuti ad Autigno. Tra gli altri creditori ci sono : la ditta rete servizi da Carovigno che aspetta ancora il pagamento di 540 Mila euro per il servizio raccolta,la ditta Alfano per oltre 320 mila euro per la manutenzione della pubblica illuminazione e poi la ditta monticava che dobbiamo ancora pagare per i suoi lavori di adeguamento della fognatura pluviale. L’elenco dei nostri creditori non si ferma qui : c’e’ la ditta Francavilla ambienti e poi ditte e fornitori locali, liberi professionisti , rimborsi spese al comune di Melpignano per il segretario dr Antonica. Ai debiti contratti con le ditte si aggiungono sprechi vari come quelli di progetti iniziati e mai portati completamente a termine. Ne è’ un esempio il progetto per la sistemazione della Piazza castello che Approvato dieci anni fa prevedeva la sistemazione della zona dalla chiesa alla via Umberto I , per un totale complessivo di cinquecento Mila euro non tenuto conto di ulteriori spese. Tuttavia la ditta esecutrice, i cui lavori furono bloccati durante i mesi estivi a causa del presunto ritrovamento di alcuni reperti storici poi rilevatosi fasullo , non ha adempiuto agli impegni contrattuali del comune che per questo avrebbe dovuto ricevere una somma come risarcimento . Il condizionale e’ d’obbligo perché tutto lascia pensare che la ditta sia stata addirittura “ricompensata” . Tutto ciò sempre con i soldi delle casse comunali. Di indubbia analisi e’ invece la questione relativa ai lavori di ampliamento del cimitero del paese, in atto dal 2008 con una società Servizi comunali pugliesi di Avellino, su cui i dati di cui disponiamo non sono sufficienti. Tuttavia anomalie fiscali sono riscontrabili anche per questo progetto. E poi ci sono i soldi stanziati per pagare la ditta che avrebbe dovuto tenere pulite le marine di Lendinuso, Presepe e parte della Canuta. Non essendo stata retribuita come previsto,infatti l’estate scorsa non ha adempiuto adeguatamente al lavoro richiestole. I debiti sono tanti ed è sconcertante vedere come sul verbale del consiglio comunale del 27 novembre siano stati riconosciuti solo quelli relativi alla già citata costruzione dell’Asilo nido e a quello relativi alle tasse tecniche per il progetto di ampliamento della rete di fogna nera nel cento abitato. Inoltre il comune dichiarava che avrebbe provveduto data la gravità della situazione e che avrebbe trasmesso la delibera per il riconoscimento dei debiti alla procura regionale della corte dei conti. Una papabile soluzione il comune l’avrebbe trovata e sarebbe l’aumento delle imposte locali quali la TARSU di circa il 71% con il risultato che la comunità sarà soggetta ad una tassazione ancora più alta di quella attuale. Togliere ancora soldi alle tasche dei torchiarolesi, già piuttosto vuote, non e’ sicuramente il rimedio migliore. Si dovrebbe piuttosto iniziare a ridurre i costi della politica locale sempre più alti ( cento Mila euro l’anno), contenere le spese inutili come quelle sulle feste locali, quelle sulla pulizia degli immobili comunali e quelle delle spese legali. La politica della maggioranza invece ha voluto puntare sull’inimicarsi la cittadinanza che risente già particolarmente della crisi nazionale. Ridurre spese inutili, che malgrado la mancanza di denaro il comune continua a fare ,non è’ certo la soluzione a tutti i nostri problemi finanziari ma è’ sicuramente un punto di partenza. Nel giro di una decina d’anni riusciremo ,se pur con difficoltà , a bloccare il dissesto finanziario. Perché ciò avvenga bisogna che ci sia una giusta collaborazione fra maggioranza e minoranza le quali dovranno essere capaci di mettere da parte le loro stupide rivalità e pensare al bene del paese. Saranno disposti a farlo?

di Mariangela Rosato

Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

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