TORCHIAROLO : IL PRESEPE VIVENTE NELL’ULTIMA EDIZIONE

di MARCO MARANGIO

TORCHIAROLO – Il paese di Torchiarolo si trasforma in presepe vivente. Appuntamento fisso e tanto atteso durante l’anno, anche la settima edizione non ha tradito le aspettative.
Ampliato e migliorato in ogni suo aspetto, il presepe vivente si è svolto ed ha interessato tutto il centro storico del paese, nell’arco di due giorni densi di significati simbolici e richiami al passato,  con l’obiettivo di rievocare nel presepe la tradizione contadina anche attraverso la rappresentazione di momenti di vita passata.
Infatti, ha visto protagoniste diverse vie principali, oltre ovviamente a piazza Castello coinvolgendo via Principessa Elena, via Principe Amedeo e Principe di Napoli.
Tanti sono stati i collaboratori: dall’Azione cattolica, sino ai singoli cittadini che hanno offerto abitazioni private al fine di allestirle come elementi scenici del presepe stesso. I collaboratori , sia civili che religiosi, hanno pertanto raggiunto e superato il numero di duecento. Il tutto è risultato essere una perfetta sinergia che non ha deluso gli spettatori che, muovendo numerosissimi da tutti i paesi limitrofi hanno potuto riscoprire tale magia.
Elemento caratteristico di questa settima edizione, sono stati i lavori artigianali di un tempo: dal cosiddetto “quatararu” alle filatrici di lana; dal fabbro, che batteva il metallo rovente dinanzi al pubblico per creare dal vivo i famosi ferri di cavallo, sino alle anziani signore prese dalla preparazione delle “pittule”.
Vero momento clou dell’evento, è stata la drammatizzazione della nascita di Gesù bambino, avvenuta nei pressi della parrocchia del paese. Ogni personaggio, dai pastori ai semplici astanti, hanno svolto un ruolo ben preciso, contribuendo ad arricchire di fascino con i costumi scenici. Si è infatti assistito al difficile peregrinare di Giuseppe e Maria alla ricerca di una locanda nella quale passare la notte. Con da copione, infine, i due personaggi sono poi finalmente giunti alla celebre grotta dove ha visto la luce il piccolo Bambino.
Da non tralasciare, inoltre, l’ottima riuscita del padiglione orientale dei Re magi che, allestito interamente dai ragazzi dell’Azione cattolica, ha attirato numerosi curiosi soprattutto, soprattutto i più piccoli.
Per due serate, si è quindi potuto ammirare un lungo ed emozionante percorso nella particolare cornice del centro storico, nella quale si sono rappresentati momenti di vita contadina, antiche botteghe della cartapesta, che con la capanna hanno racchiuso il vero significato del Natale.
Tradizione religiosa e civiltà contadina incontrandosi, hanno pertanto dato vita a tutto questo: dalla contaminazione tra riti e credenze popolari è scaturita la rappresentazione, suggestiva ed emozionante, di uno degli eventi di maggiore rilievo per la religione cattolica: la nascita di Gesù.

Senzacolonne 02/01/2011

Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

Un commento:

  1. mi dispiace non potere essere li per sentire il calore della mia amata puglia

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