Travaglio vs Renzi: bomba o non bomba?

Che sia Fonzie o il Bomba, dopo l’ultima puntata di “Otto e mezzo” una cosa pare essere chiara: a Renzi non dispiace impersonare la parte del bulletto televisivo. E’ più forte di lui. Può resistere per i primi dieci o venti minuti, magari parlando di Jobs Act, di (de)crescita occupazionale. Fatto questo, riesce a malapena a restare nei ranghi: toglie giacca, cravatta e indossa il giubbino di pelle. Da premier a ribelle di strada il passo è breve. QUesto è l’atteggiamento tenuto nello studio di La 7. Messo alle strette dal direttore del Fatto Quotidiano, Renzi non ha fatto altro che attaccare, denigrando il giornalista con presunzione a buon mercato. Il che la dice lunga sullo status del rapporto fra politica, potere e giornalismo in Italia. Sul tema referendario, poi, Renzi ha dato il meglio. Nessuna risposta nel merito, solo battute, spallate e frasi tronfie. Eppure il referendum costituzionale, ad oggi, è il tema più importante. Non tanto perché serva e necessita all’Italia, quanto perché se passasse la riforma Boschi –  Verdini cambierà radicalmente, ed in peggio, la nostra Costituzione. Ad ogni modo, il danno maggiore, come sempre, lo ha subìto il cittadino medio che, dinanzi la Tv, non ha potuto seguire correttamente le giuste obiezioni del giornalista perché sempre bloccato dall’arroganza renziana. Questa volta personificata, letteralmente. Chiaro è che il messaggio (traviato) pervenuto agli spettatori sia sempre lo stesso ed univoco: taglio dei costi del Senato e risparmio sui costi della politica. Peccato che le cause e gli effetti siano ben altri. Una fra le poche cose dette per inciso da Travaglio a Renzi è stata l’ammiccata chiosa “ti chiamavano il bomba”. Almeno su questo gli spettatori dovrebbero essere accorti perché ragguagliati. Senza tralasciare, a proposito di “bomba”, che il buon Matteo ha nuovamente tergiversato sulla data del referendum. Con semplicità ha espresso che sarà fissata fra novembre e dicembre. Dimenticando, però di indicarne l’anno.

Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

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