VIETATO ACCENDERE I CAMINI: IL SINDACO SCRIVE AI CITTADINI

di MARCO MARANGIO

TORCHIAROLO – “Perplessità e disorientamento”. Con questi termini il sindaco di Torchiarolo, Giovanni Del Coco, ha definito quel che ha generato tra la cittadinanza l’ultimo studio eseguito dall’Arpa Puglia in merito al fortissimo tasso di inquinamento da Pm10. Studio che, come ormai ben noto, addita la maggior parte delle cause inquinanti agli effetti di pirolisi legnosa.
Studio che ha portato lo stesso Primo cittadino, verso la fine della scorsa settimana, a firmare un’ordinanza con la quale si vieta alla cittadinanza torchiarolese l’accensione sia di fuochi aperti che dei caminetti domestici. Per rassicurare il paese, Del Coco scrive una lettera aperta attraverso la quale esprime quanto accade in paese.
“Siamo consapevoli – afferma il sindaco – del disagio che il provvedimento crea all’interno della nostra comunità. Tuttavia, l’Amministrazione Comunale non poteva sottrarsi dal prendere questa decisione dal momento che essa ha il dovere di garantire e tutelare, con tutti gli strumenti a sua disposizione, la salute dei cittadini, messa in questo caso a rischio dall’elevato tasso di inquinamento da polveri sottili. I risultati delle indagini sul fenomeno effettuate da ARPA Puglia e le indicazioni degli esperti non lasciavano altro margine se non quello di intervenire, seppure temporaneamente, con le drastiche misure adottate. Infatti, nonostante la vicinanza del nostro paese al polo industriale di Brindisi e alla centrale di Cerano, è stato evidenziato che la combustione della legna negli impianti di riscaldamento residenziali tradizionali (caminetti a focolare aperto), dei residui colturali e delle potature, concorre significativamente ai fenomeni di inquinamento acuto che si registrano nel nostro territorio. Fenomeni che si concentrano soprattutto nel periodo invernale. Basti pensare che, nei primi 13 giorni di quest’anno, per ben 10 volte è stato superato il limite ammesso dalla legge.”
“Non bisogna nascondere – continua Del Coco – che le conclusioni degli studi effettuati hanno determinato perplessità e disorientamento tra noi tutti. Ma riteniamo che l’amministrazione Comunale, sulla base dei dati disponibili, abbia il dovere di attivarsi e, aver emanato l’ordinanza significa, comunque, aver avuto il coraggio di una scelta.”
“Una scelta che, sebbene faccia discutere, – sottolinea il Primo cittadino – consente di verificare concretamente se e quanto il ben più ingombrante camino che rimane acceso e che sovrasta il nostro territorio, sia responsabile dell’inquinamento dell’aria che respiriamo. Una scelta che è necessaria per poter avviare il piano di risanamento dell’aria che il nostro Comune attiverà nei prossimi giorni, d’intesa con la Regione Puglia, Arpa e Provincia di Brindisi.”
Giovanni Del Coco termina lo scritto con una considerazione sull’elevata percentuale dei decessi per neoplasia: “Siamo consapevoli che la situazione persistente a Torchiarolo, in relazione all’inaccettabile numero di morti per tumore, non possa considerarsi circoscritta soltanto all’inquinamento connesso agli sforamenti della soglia delle poveri sottili. La battaglia sin qui portata avanti dai cittadini, dai gruppi ed associazioni per la difesa della salute, dell’ambiente, del futuro dei nostri figli e dell’economia dei nostri territori, non può certamente ritenersi conclusa. Riteniamo tuttavia che essa debba essere sostenuta e alimentata con la giusta mobilitazione, nella consapevolezza che vivere in un ambiente più pulito è un diritto di tutti, ma ognuno di noi può contribuire a non rovinarlo e a proteggerlo.”
“Per questo – conclude il sindaco – confidiamo  nella comprensione dei cittadini ai quali chiediamo di collaborare facendo il sacrificio di spegnere i caminetti e le stufe a legna fino al 31 gennaio.”

Senzacolonne 19/01/2011

Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

Un commento:

  1. “chiediamo [ai cittadini] di collaborare facendo il sacrificio di spegnere i caminetti e le stufe a legna fino al 31 gennaio.”
    Piuttosto, con quella legna, si costruiscano le bare, che serviranno presto, a tutti.
    Cerano non inquina, macchè, anzi tiene lontane le zanzare.
    Il record regionale di PM10 è dovuto alla legna di Torchiarolo, dall’enorme potere inquinante, tant’è che 20 camini inquinano più di 100.000 caldaie nella città di Milano.
    Tutto SCIENTIFICAMENTE PROVATO eh! L’ha detto l’Arpa. Amen.

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