SAN PIETRO VERNOTICO – Disoccupazione giovanile e potenziali strategie di crescita economica. questi i temi principali affrontati da Andrea Bracciale, Responsabile Lavoro della segreteria provinciale dei Giovani Democratici di Brindisi. L’analisi fatta da Bracciale, attenta e accurata, offre un quadro drammatico sulla triste realtà economica dell’Italia di questi ultimi anni. Prime vittime sono, come sempre, i giovani disoccupati in cerca di prima occupazione. Riportiamo di seguito il testo integrale pervenutoci:
“Gli ultimi dati occupazionali relativi al bimestre novembre-dicembre sono allarmanti, fa sapere l’Istat che i giovani disoccupati sono il 37%, il dato più alto dal 92’, in particolare, tra i 15-24enni le persone in cerca di lavoro sono 641 mila e rappresentano il 10,6% della popolazione in questa fascia d’età. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero l’incidenza dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, è pari al 37,1%, in aumento di 0,7 punti percentuali rispetto ai mesi precedenti. Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni aumenta dello 0,3%. Nell’ Eurozona i disoccupati sono aumentati di 113 mila persone e di 154 mila in Ue 27, fino a superare i 26 milioni. Unica nota positiva in Italia, il tasso di occupazione femminile, pari al 47,3%, cresce di 0,9 punti rispetto a dodici mesi prima. Questi dati sono la conferma che la crisi è tutt’altro che finita, e assieme a dati relativi al calo dei consumi di dicembre attestano il fatto che siamo nel momento peggiore, dove la gente oramai è stremata, travolta da un carico fiscale esoso che opprime i meno abbienti mentre si registra un elevato tasso di evasione fiscale e le cifre della corruzione hanno un peso specifico sull’economia reale tra i più alti in Europa. Per i giovani la situazione è ancora più drammatica, non vi sono prospettive di un futuro come spazio temporale per realizzare i propri sogni. Chi ha studiato è in cerca di un lavoro che difficilmente riesce a trovare, in particolar modo per coloro che sperano di trovarne uno consono al titolo di studio che possiedono. Le aziende chiedono sempre più “flessibilità”, le riforme in Europa nell’epoca del liberismo sono sempre andate in questo senso. Il lavoro declassato a strumento per mettere liquidità nelle mani del consumatore medio. Quest’ultimo deve tornare a svolgere la sua funzione, cioè quella di dare dignità alla persona, di costituirne parte integrante dell’identità sociale della stessa e va inserito in una cornice di cittadinanza che deve compiersi in pieno. I corpi intermedi dovrebbero vigilare e proporre soluzioni concrete e condivisibili, devono necessariamente tornare a collaborare e non a dividersi danneggiando il lavoratore, perché se oggi si è ridimensionata la sfera dei diritti nel mondo del lavoro la responsabilità è anche di chi dividendosi ha reso possibili azioni unidirezionali e peggiorative. La politica per riacquisire credibilità dovrà sviluppare un strategia finalizzata ad un’ immediata crescita occupazionale, per fare questo occorrerà investire e non tagliare, nella ricerca, nella scuola e nella cultura, ma soprattutto nell’ innovazione, perché solo rinnovando potremo rendere nuovamente competitivo il nostro Paese. Occorrerà legare fortemente la scuola secondaria superiore e ancor di più le università al mondo lavorativo, attraverso stage, collaborazioni e progetti con le aziende e con le rispettive Regioni. E’ fondamentale reintrodurre un’ educazione civica concreta che formi il cittadino moderno all’insegna del rispetto delle regole, perché questo costituisce il primo avversario di tutte le illegalità che rappresentano una piaga nel nostro Paese. Oltre a investire sarà necessario ridurre il carico fiscale e sfoltire la maestosa burocrazia poiché ad oggi sono troppi gli ostacoli da superare in particolare per gli under 35, primo tra tutti l’accesso al credito, che dovrà essere una delle prime azioni nell’agenda del nuovo governo. La nostra regione grazie anche al Partito Democratico , nonostante la crisi è riuscita ad aggirare gli ostacoli proponendo vari bandi regionali come Principi Attivi o Bollenti Spiriti che si sono rivelati strumenti straordinari per la realizzazione di numerosi progetti e la nascita di piccole e medie imprese. Bandi nati per favorire la partecipazione di giovani pugliesi alla vita attiva e allo sviluppo del territorio attraverso il finanziamento di progetti da loro stessi ideati e realizzati, precisamente attraverso una somma di 25 mila euro a fondo perduto, ma questa è solo una delle tante possibilità presenti sul portale della regione Puglia http://www.sistema.puglia.it/ che invitiamo a visualizzare quotidianamente e a divulgare quanto si apprende. La nostra regione, è riuscita a creare nello stesso periodo dell’anno appena trascorso 21mila occupati in più. Infatti, dai dati Istat emerge che gli occupati sono un milione e 258mila rispetto a un milione e 237mila del terzo trimestre del 2011. Un dato che che rende la Puglia un esempio per le altre regioni, con la speranza che sia solo il punto di partenza per il rilancio del nostro Paese e soprattutto per la definitiva uscita dalla crisi.
Andrea Bracciale
Responsabile Lavoro Provinciale GD Brindisi