OBLIVION: FANTACOLLAGE

Genere: Fantascienza
Regia: Joseph Kosinski
Attori: Tom Cruise, Morgan Freeman, Olga Kurylenko, Andrea Riseborough, Nikolaj Coster-Waldau, Zoë Bell, Melissa Leo.
Musiche: M83
Anno: 2013
Voto : *1/2

Oblivion - locandina

Oblivion – locandina

Anno 2077, la terra è ormai un luogo desolato, completamente distrutta in seguito ad una guerra nucleare tra umani e alieni (gli Scavengers). Gli umani, costretti a trovare una nuova casa, emigrano su Titano una delle lune di Saturno. Tuttavia sulla terra vengono effettuate le ultime operazioni volte a produrre energia dal mare, utilizzando immense idrotrivelle, per la neo colonia. Queste attività, continuamente minacciate dagli Scavengers superstiti, vengono salvaguardate da alcuni droni, i quali combattono la resistenza della civiltà aliena. I comandanti Jack Harper (Tom Cruise) e Victoria Holsen (Andrea Riseborough) hanno il compito di sorvegliare le idrotrivelle e riparare i droni assicurando così la produzione di energia utile alla vita sul nuovo pianeta.
L’atterraggio di fortuna di un’astronave stravolge gli ordinari eventi e porta il nostalgico e dubbioso Jack Harper a violare il comando dei suoi superiori portando così a galla la verità.
Film tratto dalla graphic novel omonima dello stesso regista; niente di nuovo nello scenario post apocalittico di Kosinski il quale, capeggia il solito più che l’insolito. Il tutto sembra essere un maxitributo a numerosi film, alcuni dei quali pietre miliari della fantascienza: 2001 Odissea nello Spazio (gli “occhi” dei droni ricordano HAL 9000), Moon (l’evoluzione della storia), Indipendence day e Star Wars (l’astronave che aleggia sulla terra) Pitch Black (gli occhialini di Freeman) e Wall – E (il robottino ha molto in comune con il protagonista) solo per citarne alcuni. Dunque un accumulo di citazioni e omaggi, si punta più alla quantità che alla qualità, portando lo spettatore ad ingozzarsi dose su dose. Sceneggiatura che manca di originalità, poco entusiasmante, a volte prevedibile e con troppe sgradite scene che escono fuori cornice. Tra le poche note positive la fotografia, effetti speciali discreti e un buon montaggio sonoro (molto belle e allo stesso tempo spaventose le “voci” dei droni ).
Il regista ammette di aver preso ispirazione da “2002 la seconda odissea”, cercando di riprendere lo stesso fulcro del film facendo ruotare tutto intorno al protagonista; fallisce miseramente, del tutto assente la complessità e l’attraente personalità del protagonista del film di Douglas Trumbull, come anche assente è un tema che potrebbe fare da trave portante.
Al contrario Jack Harper si limita semplicemente a una duplice ricerca della verità, quella interiore e quella globale con la solita formula del “ciò che appare non sembra”; nonostante le celeberrime citazioni in sovradosaggio e il vitalismo Hemingwayano che stuzzica la soluzione finale, la sensazione è che il film sia timonato solo dagli effetti speciali, i quali lo portano inevitabilmente allo sbaraglio.

di Michele De Lorenzo

 

Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

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