San Pietro V.co: Renna sospende opere pubbliche, Rizzo “atto illegittimo”

RIZZOSAN PIETRO VERNOTICO – “Amministrazione creativa”. Così il consigliere di opposizione Pasquale Rizzo apostrofa l’operato del sindaco Renna. Pomo della discordia sono le sospensioni (e non solo) effettuate dal novello primo cittadino su alcune opere pubbliche già in atto. Da via Zara a Giardino Grande, per poi passare a Campo di Mare. Per Rizzo “la sospensione illegittima espone l’Ente a danni notevoli” ed è per questo che lo stesso ha inoltrato la presente nota agli organi competenti quali Regione Puglia e la Prefettura di Brindisi. Di seguito riportiamo il testo completo del consigliere Rizzo, per una più efficace fruizione dello stesso:
“Si è ancora una volta consumato nei soli 20 giorni di attività amministrativa, un atto illegittimo i cui riflessi per il bilancio dell’ente sono a dir poco disastrosi. Si tratta di un vero e proprio atto di “amministrazione creativa” caratterizzato da vizi di illogicità, eccesso di potere, carenza di motivazione, carenza di istruttoria, incompetenza funzionale, e, probabilmente, anche abuso di ufficio nel momento in cui l’atto illegittimo crea danni (peraltro a soggetti che poi potranno rivalersi nei confronti dell’Ente locale). Di tanto si ritiene necessario informare tutti i soggetti indicati in indirizzo, sebbene il documento viene protocollato presso l’Ente come richiesta di interrogazione urgente. Andando per gradi si evidenzia che:
1) il sindaco non ha il potere di ordinare la sospensione di lavori nell’ambito di una opera pubblica! E’ un atto senza precedenti (non possono del resto esserci precedenti perché contro legge e nessuno si sarebbe mai sognato di fare tanto). Ai sensi del Dpr 207/2010 la sospensione dei lavori è ordinata dal Direttore dei lavori; ovvero, in caso di ragioni di pubblico interesse e necessità, può provvedervi il RUP, ma mai può procedere in tal senso direttamente il Sindaco con una ordinanza contingibile ed urgente;
2) vi è agli atti una istruttoria da parte di un responsabile tecnico, sia esso il Rup od il direttore dei lavori, che relaziona alla parte politica ed al Sindaco la necessità del provvedimento di sospensione ed eventualmente le conseguenze che possono derivarne? No, non esiste nulla di tutto ciò, anzi proprio il Direttore dei Lavori, consapevole della necessita di dare impulso ai lavori una volta approvata la perizia di variante e della data di consegna dei prefabbricati, aveva stabilito e comunicato alla amministrazione, con alcuni giorni di anticipo l’inizio dei lavori (fermo restando che avrebbe anche legittimamente potuto comunicarlo ad horas). E’ stata valutata unitamente all’Ufficio della direzione lavori che ricomprende anche la figura del coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione la possibilità di regolamentare ed attuare delle prescrizioni affinché i lavori in argomento non producano alcun problema?Sicuramente no, altrimenti il relativo documento sarebbe stato richiamato nella ordinanza. In forza di quale atto istruttorio il Sindaco ha ritenuto che la prosecuzione dei lavori avrebbe comportato problemi di ordine igienico sanitario nonché pericolo per la pubblica incolumità? Nessuno, perché si è trattato di un atto monocratico fondato sul convincimento personale (errato e foriero di danni) del Sindaco, peraltro senza avere contezza del procedimento (in caso contrario la sua decisione è ancor più grave);

via Zara, allagamento del 22-11-2010

3) può ritenersi che la vicinanza di un cantiere ai bagni pubblici od alle docce, o la presenza di bagnanti giustifichi la sospensione dei lavori? Ed allora in Via Zara dove le persone abitano e vivono tutto l’anno, non si potranno mai eseguire i lavori? Come si giustifica la situazione che da un lato gli abitanti di via Zara rischiano in ogni momento allagamenti e danni alle proprietà, e poi, per inesistenti motivi, si sospendono i lavori sino al 30.9.2015: e se nelle more si verifica una poggia torrenziale(tipica del periodo estivo), chi paga i danni? E’ emblematico che la Dr.ssa Zippo con determina ritiene urgente affidare a ditta esterna la sistemazione di un mezzo della protezione civile (v. determina nr.315 del 17.6.2015 su albo pretorio comune) da utilizzare in caso di allagamenti in Via Zara, per poi, come Rup – pro tempore avallare, per ragioni di pubblica incolumità e salute, ravvisate solo per i lavori in Campo di Mare,la sospensione dei lavori anche a San Pietro Vernotico in Via Zara ed in c.da Giardino Grande: anche qui ci sono bagnanti che transitano, bagni chimici e docce? In queste zone la pubblica incolumità si tutela facendo i lavori ed evitando gli allagamenti, ovvero sospendendo i lavori? E’ assurdo, illegittimo e fonte di danno sospendere completamente con ordinanza i lavori su tutto il territorio comunale (ben tre opere di recapiti finali della fognatura pluviale) perché su un cantiere si “inventa” un motivo di ordine igienico sanitario o di incolumità. Il sindaco pensa forse che i tecnici nominati nell’ambito dell’opera pubblica finanziata a garanzia della sicurezza del cantiere e del territorio intorno al cantiere, non siano all’altezza di curare tali aspetti e tutelare la pubblica salute ed incolumità? Li denunci, chieda la loro sostituzione, chieda un loro parere istruttorio, ma giammai sul nulla può fondare un ordine di sospensione dei lavori. L’Ing. Paolo De Masi, coordinatore della sicurezza, cui la presente viene inviata pec, ritiene che i paventati pericoli rilevati in ordinanza (prescindendo dalla sua legittimità) esistano e non siano in alcun modo evitabili se non con la sospensione dei lavori? I lavori eseguiti quindi lo scorso anno nel mese di agosto, sono stai realizzati creando pericoli alla pubblica incolumità e salute? Sicuramente no, e quelli ulteriori ad eseguirsi ritengo che siano di gran lunga meno impattanti;Campo di mare 03-06-2012 011
4) al di là del fatto che le motivazioni addotte dal sindaco non rientrano tra quelle previste ex art. 159 del Dpr 207/2010, in ogni caso vi è già stata una variante progettuale approvata e, quindi, una sospensione dovuta anche alla necessità di acquisire autorizzazioni, per cui non si può disporre altra sospensione se non adeguatamente motivata, divenendo altrimenti una sospensione illegittima che espone l’Ente ad un automatico ristoro dei danni. I lavori avrebbero dovuto essere collaudati e rendicontati entro giugno del 2015, pena il definanziamento in quanto rientrano in un finanziamento Por 2000/2006 – Asse 1 – Risorse naturali misura 1.1. – Azione 5; se si fosse data continuità ai lavori, come stabilito in una riunione tecnica a Bari tenutasi un paio di mesi fa, finendoli entro settembre per poi collaudarli non avremo avuto problemi di sorta. La sospensione avrà fine il 30 settembre 2015, comporterà 80 giorni di ulteriori lavori per cui gli stessi finiranno il 20 dicembre 2015 e successivamente dovranno essere collaudati, con tanto di definanziamento. Si riporta quanto comunicato dalla Regione: “Con Decisione C(2013) 1573 del 20.3.2013 è stato approvato l’orientamento della Commissione Europea per la completa chiusura degli interventi rientranti nel Fondo europeo di sviluppo regionale, nel Fondo sociale europeo e nel Fondo di coesione (2007-2013) che fissa a dicembre 2015 il termine ultimo, perentorio ed improrogabile, per l’ammissibilità delle spese e che quindi l’Ente finanziatore, a sua volta, ha fissato tale termine comprensivo di tutte le attività di rendicontazione a giugno2015”.Termini perentori pena il definanziamento per l’intero importo pari ad €.1.725.000,00con l’obbligo di restituire tutto l’importo sino a quella data speso, con tanto di danno erariale a carico di chi ha causato tutto ciò ( il Sindaco Renna e la Rup pro-tempore Dr.ssa Zippo?);
5) a proposito: non esiste nel mondo giuridico il rup – pro-tempore. Solo chi non conosce la norma o ritiene di esere tanto creativo da rivoluzionarla può pensare che possa esistere la figura giuridica del“Rup pro-tempore” e che tale ruolo possa addirittura essere ricoperto dalla Segretaria Comunale. Per siffatti lavori il Rup non può che essere un tecnico; viene individuato dalla giunta, deve esere comunicato, se modificato, agli uffici regionali, all’Ente finanziatore, ai tecnici interessati al progetto, alle ditte aggiudicatrici, e non può quindi diventare automaticamente chi, secondo il regolamento comunale, ricopre il ruolo di responsabile di area in attesa che sia individuato il titolare di posizione organizzativa. E’ una follia. La segretaria Generale si è resa partecipe di un altro abuso, di un altro grave errore tecnico professionale nel momento in cui ha assunto il ruolo di “Rup pro tempore”: è lei quindi che ha validato il tutto pur non essendo un tecnico? Se non è così, dato il suo ruolo di garante, deve chiedere l’immediata revoca del provvedimento.
6) Si tenga conto del fatto che il direttore dei lavori aveva comunicato la loro ripresa in Campo di Mare per il 22 giugno con una durata non superiore a dieci giorni, per cui il 2 o 3 luglio al massimo tutto sarebbe stato completato con tanto di recinzione, siepi e sistemazione finale area lungomare. Il Sindaco, per pochi giorni di disagio, ha preferito bloccare tutto ed esporre l’ente a danni incalcolabili (3 mesi e mezzo di sospensione e la certezza di un definanziamento). E’ meglio avere un cantiere e l’opera incompleta per tutto il periodo estivo oppure far eseguire in un paio di giorni (dal 22 giugno in poi) gli scavi, ed in altri otto le opere avendo poi una struttura completata con tanto di vasche posizionate? A voi ogni valutazione che non necessita di particolari cognizioni tecniche per venirne a capo.

Campo di mare

7) Riassumendo: il sindaco non poteva emettere l’atto; manca qualsivoglia istruttoria, non sono stati interessati gli enti finanziatori; la segretaria non può essere il Rup pro-tempore; non vi sono ragioni che giustificano la sospensione dei lavori a Campo di Mare ed ancor meno anche a San Pietro Vernotico in Via Zara e Giardino Grande, la sospensione illegittima espone l’Ente a danni notevoli, ed i cittadini residenti ad allagamenti costanti: vi sembra poca cosa? E’ questo l nuovo modo di intendere l’esercizio del potere per un pubblico interesse?
Il presente atto deve intendersi quindi come interpellanza urgente inoltrata al Sindaco al quale si chiede riscontro scritto (con allegata copia della istruttoria svolta al momento della sua emissione) dovendolo poi sottoporre agli Organi competenti, nonché come esposto denuncia da inoltrare ai soggetti deputati a vigilare (Anac, Corte Conti, Regione Puglia, Prefettura di Brindisi, Agenzia Regionale dei Segretari). Copia, trattandosi anche di interrogazione, viene inoltrata agli organi di Stampa. La presente, in relazione a quanto previsto dalle norme di legge nei rapporti con la P.A. viene inviata a mezzo pec in duplice copia, delle quali una sottoscritta anche digitalmente.

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