SAN PIETRO vs ENEL: RIZZO “DALLA PARTE DEI CITTADINI”

SAN PIETRO VERNOTICO – Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta del sindaco di San Pietro Vernotico, Pasquale Rizzo, attraverso la quale il Primo cittadino fa il punto della situazione sulla questione ambientale che ha visto Enel ed il Comune sanpietrano protagonisti di uno scontro “legale”:
“La pubblicazione della delibera di G.M. con la quale il Comune che mi onoro di rappresentare ha dato mandato al legale Avv. Massari Guido di intraprendere azioni giudiziali contro Enel per i problemi ambientali erano inevitabili alcune prese di posizione. E’ importante prendere atto di quanto affermato da Enel, nel corso dell’incontro radiofonico, breve, avuto con il Dr. Leone nonché di quanto scritto sui giornali, per convincersi ancor di più della importanza della iniziativa intrapresa volta ad avviare un percorso di serio confronto, anche in ambito giudiziale, con il colosso energetico. Ha ragione il Dr. Leone nell’affermare che il problema Brindisi ed ambiente non può essere solo dovuto ad Enel, ma quando l’agenzia europea per l’ambiente diffonde determinati dati e quantifica i danni annui da c.d. esternalità creati da Enel con i suoi 13.000.000 di Co2 della Centrale di Brindisi Sud, non si può che iniziare a discutere con chi, almeno riferendosi al territorio di S. Pietro V.co, ha oggettive responsabilità nelle dinamiche ambientali.. Se l’Asl di Brindisi non ha i fondi per avviare il registro dei tumori, e se è vero che l’Asl di Lecce lo ha istituito con una spesa di circa €.50.000,00 (una goccia rispetto al mare di importi in termini di euro che Enel movimenta), non si può pensare che sia più utile per il territorio che Enel spenda lo stesso importo per ospitare un cantante in centrale rispetto al donare i predetti importi all’Ausl per istituire il registro dei tumori. Per carità non si pensa minimamente di entrare nel merito delle politiche di condivisione dell’impianto con il territorio, ma il Comune di San Pietro V.co predilige una condivisione che vada su temi a tutela della salute e non altro. Vi è uno studio del Dr. Rosati effettuato insieme ad altri esperti che ha riscontrato l’incidenza di patologie infantili superiori del 50% alla media nazionale; i nostri terreni sono colpiti in maniera irreversibile da problematiche rilevanti per cui è opportuno dissipare ogni dubbio in ordine alla eventuale responsabilità, tra gli altri, del colosso energetico. Finanche i cinesi hanno effettuato indagini epidemiologiche che hanno indotto a rivedere politiche industriali ed a tutelare i territori. L’Amministrazione di San Pietro V.co non intende fermarsi e l’adozione della delibera di avvio dei percorsi giudiziali è una delle iniziative in tal senso ritenendo importante però anche raccogliere ulteriori dati. Così si chiede di conoscere se vi sono dei medici disposti ad avviare la realizzazione di un registro delle patologie (da quelle legate agli apparati respiratori, alla tiroide, a quelle tumorali) che parta dal basso, raccogliendo quindi i dati che i cittadini siano disponibili, previa sottoscrizione delle liberatorie per la privacy, a rilasciare per costruire dei dati poi spendibili successivamente Chi ha subito malattie o malformazioni ai propri figli od ha perso congiunti, può essere posto nelle condizioni di dialogare con medici che, raccogliendo i dati, possono poi verificare se alcune patologie sono maggiormente presenti rispetto alle medie nazionali per poi studiare le cause di ciò. Se in placenta o nel cordone ombellicale alcuni studiosi hanno ritrovato sostanze inquinanti che inevitabilmente colpiscono l’embrione in fasi essenziali della crescita, non ci si può nascondere dietro falsi problemi per evitare analisi e conclusioni che, magari, porteranno a giudizi di valore e non di disvalore. I medici che ritengono di poter avviare un discorso in tal senso possono inviare una mail a sindacorizzo@spv.br.it per poi istituire un tavolo tecnico ove regolamentare tale attività di raccolta dati. Analogo discorso potrebbe effettuarsi con riferimento alle problematiche legate alla agricoltura e quindi alla filiera dell’agroalimentare. Creiamo un meccanismo compatto e non ideologicamente schierato che condivida percorsi ed iniziative e ponga veramente al centro delle analisi la salute ed il cittadino. Vediamo in concreto quanti sul territorio intendono porre effettivamente a disposizione della collettività energie e professionalità. Ad oggi si ringrazia l’Avv. Carlo Barone, responsabile per Legambiente a Lecce, Brindisi e Taranto, per aver dato la propria disponibilità ad appoggiare l’azione intrapresa dall’Amministrazione. Costerna e crea disagio, di contro, il locale circolo di Legambiente che invece ha sino ad oggi osservato un inquietante silenzio sula importante iniziativa intrapresa per poi accusare lo scrivente di immobilismo sul piano ambientale per aver consentito l’abbattimento di un albero, secco (vi sono le foto in tal senso) in un punto del Paese: lo storico di Legambiente ha altre tradizioni ed impostazioni. E’ avvilente lottare per un territorio e riscontrare che proprio chi assume la responsabilità di portare una bandiera importante quale quella di Legambiente non prende posizione su iniziative mai in passato intraprese. E’ come se, in un contesto nel quale l’Ente ha posto in discussione malattie gravi e problemi ambientali enormi, e di contro sul territorio ci si ponga il problema di un brufolo estirpato perché ormai secco. Di certo ci si aspettava anche una presa di posizione del Comitato 8 giugno che nel passato ha affrontato iniziative pubbliche in tal senso. L’Amministrazione in ogni caso non intende fermarsi , pur nella consapevolezza della difficoltà della lotta, nel convincimento che ormai i cittadini sono stanchi vuoi di essere “oggetto” e non soggetto di ogni iniziativa, vuoi di chi, in ambienti politici e non, spesso ha solo fatto finta di avere a cuore le problematiche legate all’ambiente. La rinascita sociale e culturale di un Paese non può che partire anche da tali iniziative, l’importante è che i cittadini abbiano piena consapevolezza dell’importanza di creare un blocco unico e condiviso lasciando i c.d. “pennacchi” a chi è troppo interessato a sventolare bandiere perdendo di vista i reali problemi ed obiettivi! Questa volta l’istituzione si è messa accanto ai cittadini, vedremo chi si schiererà accanto e se di contro dovrà lottare da sola, fermo restando che, è bene rimarcarlo, non si avrà il timore, anche da soli, di portare avanti l’iniziativa.”

Pasquale Rizzo, Sindaco di San Pietro V.co

Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

Un commento:

  1. CIRCOLO LEGAMBIENTE SAN PIETRO VERNOTICO.
    Ci dispiace sapere che il Sindaco Pasquale Rizzo pensi di essere da solo a lottare contro il colosso energetico Enel, perché il circolo Legambiente di San Pietro Vernotico invece appoggia in pieno l’iniziativa intrapresa ed è disponibilissimo a collaborare con l’amministrazione per creare un muro contro questo grave problema ambientale che ci vede, come conseguenza, coinvolti tutti da vicino.
    Sono risapute ed hanno vecchia data le posizioni assunte da questo circolo nei confronti di queste problematiche (si ricordino anche quelle contro il rigassificatore), epoche quelle in cui eravamo veramente da soli. E’ motivo d’orgoglio dunque che per la prima volta una nostra amministrazione abbia avuto il coraggio di assumere una posizione netta e dura nei confronti di questo grave problema. Dal canto nostro, però, non pensiamo di aver creato disagio a questa amministrazione
    né tanto meno di aver dato importanza ai ” pennacchi” (mentre qualcuno li sogna anche la notte).
    Ciò che ci preme sottolineare è che accanto alle coraggiose e lodevoli, seppur per alcuni scomode,
    iniziative intraprese dal nostro sindaco,ci sia un cambiamento nella collettività, ci sia un rispetto da parte di tutti verso qualsiasi forma vivente, sia essa albero, animale o persona, perché da quel rispetto scaturisce la voglia di lottare per un bene comune quale può essere la salute di tutti.
    Per quanto riguarda gli alberi abbattuti (che non possono essere paragonati a brufoli) uno forse era secco,ma questo non si può dire degli altri ( e abbiamo foto che lo provano), comunque sarebbe giusto e opportuno, sempre per quanto detto sopra, ripiantarli!

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