TORCHIAROLO – Riceviamo ed interamente pubblichiamo il comunicato stampa a firma del meetup torchiarolese sul pubblico incontro tenutosi nella giornata del 31 marzo sull’ancora attuale tema della xylella:
Grande partecipazione all’evento “Xylella, l’emergenza non è finita”, organizzato dal Meetup di Torchiarolo che sostiene il Movimento Cinque Stelle e svoltosi ieri presso la Sala consiliare del Comune.
Gli interventi dell’agronomo Cristian Casili, consigliere regionale del M5S, e di Luigi Russo, presidente del Centro Servizi Volontariato Salento, hanno voluto fare chiarezza sulla bozza del nuovo Piano degli Interventi, di cui si doterà la Regione Puglia nei prossimi giorni. Un piano che, secondo Casili, se non emendato, sostituirebbe agli abbattimenti la mutilazione delle piante, consentendo il ricorso a potature estreme, come le capitozzature e le sbrancature, quando invece sarebbero necessarie potature più leggere e, in ogni caso, non omologate. L’obiettivo principale dovrebbe essere quello di attuare quelle buone pratiche agricole che diversi ricercatori sostengono, come le potature terapeutiche, la falciatura dell’erba, le arature leggere, affinché il sistema albero – suolo sia in grado di sopportare gli attacchi del batterio. Afferma Casili: “Per evitare che questo nuovo piano degli interventi sia sterile, cioè che non venga recepito dai contadini, dai produttori e dai cittadini ed apra nuovamente ad ulteriori conflittualità, è necessario che diventi un piano condiviso, che non sia oggetto di critiche, di guerre, ma che sia effettivamente a misura di olivicoltura salentina, con tutte le sue criticità socio economiche. La Regione troverà, all’interno delle misure del Piano di sviluppo rurale 2014/2020, delle risorse, si parla di 40.000.000 di euro, da destinare a chi fa le operazioni di potatura. Chiaramente queste risorse non devono essere destinate a chi capitozza o a chi sbranca gli alberi trasformandoli poi in tronchi, in turpe mutilazioni, ma queste risorse devono essere destinate ad una larga fetta di produttori, soprattutto i piccoli produttori, che non hanno la forza economica per affrontare le buone pratiche che vengono a trovarsi nelle nuove linee degli interventi”.
“Un ruolo importante lo hanno i Comuni che devono fare da trade unions con il nuovo Piano regionale e fare in modo che le risorse destinate arrivino ai destinatari, che sono i contadini e i piccoli proprietari terrieri”, sostiene Luigi Russo, che continua: “I contadini devono attuare il piano e gli enti locali devono essere messi nelle condizioni di dare questo supporto altrimenti, se non lo fanno gli enti locali, queste risorse saranno assorbite dalle grandi associazioni di categoria”.