ASSENNATO CONTESTATO A TORCHIAROLO

di MARCO MARANGIO

TORCHIAROLO – I cittadini bocciano Giorgio Assennato nell’incontro “Inquinamento e salute”, tenutosi lunedì scorso a Torchiarolo.
Organizzato dall’ associazione Protezione Civile volontari Torchiarolo, il forum è stato indetto, così come ha spiegato il presidente della protezione Civile Giovanni Liaci, “ritenendo che la gravità della situazione sanitaria con un’incidenza di malattie neoplastiche elevatissima e inaccettabile tra la popolazione di Torchiarolo, non possa essere spiegata solo con la presenza dei numerosi caminetti di tipo civile.”
Per questo si è avvertito il dovere di approfondire e informare la popolazione sugli aspetti connessi tra inquinamento ambientale e tutela della salute.
Presenti all’incontro, altre al sindaco Giovanni Del Coco e all’assessore Pantaleo Drazza, anche il Direttore Generale Arpa Puglia Giorgio Assennato, l’oncologo Giuseppe Serravezza, Roberto Giua in qualità di esperto della qualità dell’aria e Cristina Mangia, Istituto di Scienze dell’atmosfera e del Clima.
“Essere presente questa sera – ha esordito Assennato – è un motivo oltre che istituzionale anche personale nei riguardi di voi cittadini che soffrite per problema del Pm10. Purtroppo come organo tecnico scientifico, l’Arpa non può non sottovalutare il fatto che i risultati avuti fanno vedere con chiarezza matematica che i picchi si hanno nei mesi invernali e mai in estate e soprattutto nelle ore serali facendo registrare, nella giornata di domenica 27 febbraio, duecento microgrammi di Pm10, ossia quattro volte il limite consentito. Purtroppo questo è un problema di psicologia sociale farvi intendere che non sono i fumi Enel ad inquinare ma i camini”.
La reazione del pubblico è stata prevedibile poiché, attraverso grida e fischi, ha espresso il proprio disappunto su quanto riferito da Assennato il quale, dopo aver incassato il parere sfavorevole della cittadinanza, ha così reagito:
“Voi sarete vittime delle vostre manie, perché dovete provare con rigore scientifico che la colpa è di Enel, così come noi abbiamo provato attraverso gli esami effettuati che sono i camini a causare gli sforamenti”.
E ancora: “Questa è la prova della vostra psico patologia sociale che testimonia quanto il sud sia mentecatto nell’andare dietro a credenze seicentesche”.
A calmare la platea, sentitasi offesa dalle frasi accese di Assennato, è stato Serravezza che ha dato il suo apporto, quale oncologo, ed ha agito da collante fra le due parti.
“Noi siamo qui per voi – afferma l’oncologo – e si è certi che i camini non sono l’unica fonte d’inquinamento. Dobbiamo soltanto affrontare il fenomeno Enel con l’arma della scientificità. Dobbiamo cogliere l’occasione per crescere assieme ed eliminare il problema in tutte le sue sfaccettature che decretano questa forte criticità ambientale”.
A ben poco sono servite le slide presentate da Mangia e da Giua sui dati scientifici su quanto rilevato a Torchiarolo. Il pubblico è, infatti, rimasto scettico e, attraverso Mosè Ferrari, ha espresso la propria lontananza dalle dichiarazioni del Direttore Arpa Puglia sul “sud mentecatto e retrogrado”.
Scetticismo, quello del pubblico, che forse ben si traduce in una massima molto cara all’oncologo Serravezza, perché a volte “è ben fidarsi dell’intuito del contadino”.

Senzacolonne 02/03/2011

Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

Un commento:

  1. Per la verità, il prof. Assennato, al quale da parte mia, sono state chieste le doverose scuse, ha subito una contestazione alquanto circoscritta da parte di alcuni sparuti miei concittadini (tre quattro persone). I suddetti, lungi dal portare argomentazioni scientificamente provate si sono limitati solo ad accuse gratuite oltre ad illazioni senza alcun fondamento. E, in ogni caso un servizio giornalistico, non può limitarsi solo alla descrizione del becero tentativo di alcuni di non far parlare gli studiosi presenti. Di fatto, l’incontro si è svolto ed è stato abbastanza partecipato e importante per il contributo alla chiarezza dato nelle relazioni svolte. Abbiamo visto i risultati del monitoraggio svolto nel periodo dell’ordinanza di divieto di accensione dei camini, le simulazioni sul trasporto e ricaduta al suolo degli inquinanti emessi dalla centrale di Cerano ed infine la necessità di prevenire le malattie partendo dalla difesa del territorio e del proprio ambiente. Il vivace dibattito seguito alle relazioni ha messo in evidenza quanto ancora sia necessario sensibilizzare e informare correttamente la popolazione sui rischi che corre in presenza di fonti inquinanti grandi e piccole.

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