SAN PIETRO VERNOTICO – Il gruppo Caritas in cerca di un nuovo locale dove aprire un centro di ascolto. Avendo alle spalle una lunga storia, non senza soddisfazioni e al tempo stesso qualche periodo buio. Istituito nel ’91a seguito dello sbarco degli albanesi nei pressi delle nostre coste, il succitato gruppo aveva iniziato la propria attività dando ausilio e sicurezza agli immigrati che vedevano nei nostri paesi una nuova vita ed una nuova.
Fu proprio per tali ragioni che si decise di formare una mensa solidale dove poter ospitare tutte le persone che ne avessero bisogno. Purtroppo, con il passare del tempo, i volontari Caritas si accorsero ben presto della diminuzione dell’afflusso alla mensa, forse dovuta ad un contesto sociale dell’epoca che in molti non sanno ancora spiegarne le origini.
Da allora, così come raccontato dalla responsabile Caritas della parrocchia Matrice di San Pietro Vernotico, Angela Perrone, il gruppo ha cercato un cambio di direzione creando una rete di diversi servizi. Tra questi spunta per utilità, e non solo, quello di impartire lezioni di doposcuola ai ragazzi più bisognosi attingendo come docenti ragazzi universitari sensibili a tale tipo di problematiche.
Ciononostante, anche questo esperimento si rivelò fallace a causa della mancanza di alunni.
“Fu in quel momento – dichiara Angela Perrone – che decidemmo di coinvolgere il gruppo delle Vincenziane e di unire assieme le forze creando l’attuale Casa della solidarietà, d’accordo con i servizi sociali”.
Operando sul territorio sanpietrano a livello parrocchiale, la Casa della solidarietà sita nel nuovo mercato coperto in piazza Regina Margherita, accoglie il martedì ed il giovedì tutti coloro che hanno bisogno di un sostentamento alimentare.
“La casa – continua la responsabile – è aperta ad un centinaio di persone e ne abbiamo stilato una lista in base alle dichiarazioni Isee rilasciateci. Ciò di cui adesso avremmo realmente bisogno è una sede dove poter creare un punto di ascolto. Sarebbe un luogo in cui, tutti i più bisognosi, possono ritrovare una serie di servizi. Vorremmo che delle figure professionali come avvocati, psicologi ed anche sacerdoti offrissero le loro diverse facoltà e prestazioni e che queste siano disponibili per tutti. L’unico ostacolo è attualmente la mancanza di una sede che sia logisticamente adatta. Abbiamo chiesto un aiuto al sindaco e all’amministrazione e ci è stato promesso che, probabilmente entro l’anno, renderanno possibile tutto questo.”
Nel frattempo, Angela Perrone garantisce la continuità nei servizi solidale e ricorda come il mercoledì v’ è anche la distribuzione di elementi vestiari da aggiungersi a quelli degli alimenti. Si spera di tutto cuore che si realizzi questo piccolo progetto tanto utile quanto essenziale per chi è maggiormente vittima in questo periodo di crisi.
MARCO MARANGIO
SenzaColonne 21/10/2010