Si è concluso ieri, presso palazzo de Pietro di Lecce, il ciclo di percorsi condivisi “Connessioni in corso“.
Inaugurato lo scorso 30 maggio, presso l’aula magna della Corte d’appello di Lecce, il meeting in questione ha abbracciato diverse figure professionali del settore: avvocati e magistrati in primis, ma anche assistenti sociali e psicologi.
Molteplici le figure in campo, unico l’obiettivo: la tutela del minore.
Partendo da “inchieste sociali”, all’interno delle quali si è affrontato il tema del minore in merito di mediazione familiare ed educazione domiciliare (di sostegno alla genitorialità),
per poi entrare in campi decisamente più “tecnici” dal punto di vista giuridico e giurisdizionale.
Gli incontri di ieri, in particolare, hanno peraltro affrontato il tema dei servizi specialistici di tipo sanitario, ponendo l’attenzione sulla tutela/affido del minore da un punto di vista psicologico.
Non solo.
La tavola rotonda della seconda mattinata ha visto l’intervento di avvocati e magistrati (nella figura della dottoressa Annafrancesca Capone, magistrato del Tribunale di Lecce) che hanno discusso della figura del difensore nei procedimenti minorili e di famiglia.
Di particolare interesse i sottogruppi pomeridiani, i quali hanno discusso di diverse problematiche: dai percorsi di cura del minore, sino ai procedimenti separativi e dei contenuti minimi dei ricorsi.
In particolare, il gruppo moderato dall’avvocato Maurilio Marangio (avente il tema del rappresentante del minore), ha visto gli intervenuti dei diversi settori (da avvocati ad assistenti e psicologi) porre al centro di discorso le diverse criticità nell’operare a tutela del minore.
Un’opportunità, quella di “Connessioni in corso“, che è servita per evidenziare costruttivamente le esigenze, le problematiche in materia di affidi (e non solo) al fine di difendere, sempre ed in ogni caso, il minore.
In calce all’articolo, il video con l’intervento dell’avvocato Maurilio Marangio.