SAN PIETRO VERNOTICO – “La politica ha dimenticato la risorsa più importante del nostro territorio“. Così l’agronomo Casili interviene sul fenomeno Xylella. Dopo l’evento popolare che ha mosso cittadini ed agricoltori nella città di Lecce a difesa degli ulivi, il caso Xylella giunge alla sensibilità della cittadina sanpietrana. L’incontro pubblico, organizzato dal meetup locale “Cittadini in MoVimento” ha visto l’intervento di Cristian Casili, agronomo ed attento osservatore del fenomeno che ha coinvolto ormai anche l’ambito nazionale ed europeo. In un periodo di tempo relativamente breve, il caso salentino è divenuto virale ed è stato portato all’attenzione di tutta la nazione grazie anche all’apporto contributivo di Sabina Guzzanti che, avendo recentemente partecipato alla distribuzione salentina del suo documentario “La Trattativa”, ha colto l’occasione per diffondere tramite le sue pagine ufficiali dei social network le problematiche legate alla famigerato batterio. Nello specifico, Casili ha da sempre contestato la modalità risolutiva sin’ora paventata e portata avanti dalle Istituzioni ed organi competenti: eradicazione del patogeno, abbattimento degli alberi e lotta chimica con inevitabile infezione. “Prima Pagina” ha colto l’occasione dell’incontro per intervistare l’agronomo di Nardò per discutere nel dettaglio quali soluzioni adottare non solo contro il batterio in questione ma anche contro l’evidente mala gestione dell’agricoltura nostrana, vera ed unica risorsa del territorio pugliese. Un’analisi concisa ma accurata sulla natura del batterio, sui metodi da applicare per contrastarne l’avanzare, sul ruolo che gioca l’embargo francese in Europa, sulle pratiche economiche da adottare. Dopo il post, riportiamo l’intervista integrale. Buona visione
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