di MARCO MARANGIO
TORCHIAROLO – “Non è ancora detto che la colpa sia esclusivamente dei camini”. In questo modo il sindaco di Torchiarolo, Giovanni Del Coco, commenta la situazione circa la salute ambientale del paese dovuta all’inquinamento per le polveri sottili, meglio note come Pm10.
Dopo l’ordinanza del Comune che vietava l’accensione dei camini, sino a giorno 31 gennaio 2011, si è infatti firmato un protocollo di intesa tra Regione Puglia, Arpa, Provincia di Brindisi e Comune di Torchiarolo per cercare di limitare il problema.
“Certo anche i camini fungono nella loro azione di inquinamento – spiega Del Coco – ma non sono soltanto loro ad inquinare l’aria. Però, considerato il fatto che, dagli esami rinvenuti risultano diversi elementi chimici provenienti dalla combustione di legna, si è firmato tale protocollo che, costando centomila euro, punterà alla sensibilizzazione dei cittadini per un uso più ecologico e razionale dei camini, incentivando la pulizia delle canne fumarie e l’installazione di filtri ai camini.”
Come ricorda il Primo Cittadino, in meno di venti giorni, nel mese di gennaio vi sono stati dodici sforamenti del livello consentito per legge mentre, in quelli interessati dall’ordinanza soltanto sette.
“E’ vero. Non possiamo fare a meno di considerare questi dati, però è anche vero che, proprio in quei giorni, vi sono stati maltempo e pioggia, che hanno portato ad un abbattimento delle polveri emesse dai fumi.”
Intanto, così come ha dichiarato l’assessore di Lavori Pubblici, Vittoriano Serinelli, il Comune attende un incontro con l’Arpa all’interno del quale verranno dati i requisiti tecnici previsti per i filtri. Soltanto dopo si provvederà alla fornitura ed installazione di quest’ultimi.
“Questo non preclude – continua il sindaco – che non vi sia altro tipo di inquinamento. Torchiarolo, logisticamente, si trova in mezzo tra centrale e petrolchimico. Quindi, se l’installazione dei filtri servirà a ridurre il tasso inquinante ben venga. Ma i camini contribuiscono soltanto allo sforamento, non ne sono causa principale”.
Il giallo che avvolge Torchiarolo, pertanto, è ancora da scoprire. Certamente, il 2011 sarà un anno pieno di controlli ed esami ancora da effettuare per accertarsi, in maniera oggettiva e chiara, quale sia l’elemento maggiore a decretare lo sforamento. Purtroppo, i dati dell’anno appena trascorso non sono rassicuranti. Le centraline dell’Arpa, infatti, sono andate regolarmente in tilt per 58 volte in un anno, oltre il limite consentito di 35 superamenti dei valori di polveri sottili. Dal gennaio 2011, sino a mercoledì 09 febbraio, invece, il valore Pm10 equivale a 63.
C’è da chiedersi, invece, cosa succederà qualora gli esami che si svolgeranno nel corso di questo 2011 confuteranno quanto dichiarato sinora da Arpa Puglia.
Senzacolonne 11/02/2011