VIA MARE:STRARIPA LA FOGNA

SAN PIETRO VERNOTICO – “Siamo a rischio di epidemia”. Questa la dichiarazione unanime di alcuni residenti di via Mare in San Pietro Vernotico che, ora come non mai, avvertono un disagio che non può più essere sottovalutato. L’intero sistema fognario, infatti, pare essere intasato da liquami d’ogni tipo che fuoriescono sul marciapiede lasciando tracce visibili e maleodoranti.
A farne segnalazione è stato Lorenzo Chiriatti che, seppur risiedendo in via Settembrini, non ha potuto fare a meno di tentare in tutti i modi di far conoscere pubblicamente qual’è la situazione con la quale molte persone sono costrette a convivere.
“Non possiamo più vivere in queste condizioni – afferma Chiriatti – ed è arrivato il momento di agire. Il problema sostanziale è che la fognatura risale al periodo fascista. Chiaramente il sistema non è formato come gli ultimi modelli, ma è costituito da un singolo tronco fognario a canaletto. Da solo, ovviamente, non può sostenere tutto il defluire delle acque e straripa in questo modo, lasciando all’esterno questi residui. Ieri stesso mi sono recato al Comune ed ha parlato con l’assessore ai Lavori Pubblici Aldo Garofalo il quale mi ha mostrato il fax che ha mandato alla ditta incaricata allo spurgo stradale ed ha riferito che quanto prima avrebbe sollecitato chi di dovere. Stamattina, invece, ha chiamato direttamente al Comune e mi è stato riferito che l’ingegnere Zaccaria si sta interessando di quanto accaduto. Il risultato? Che è passata una settimana inutilmente e nessuno, a parte noi, si sta muovendo”.
La situazione generata dal disagio, infatti, è oggettivamente negativa poiché non si è circoscritto il problema alla sola fuoriuscita di liquami. Un tombino di via Mare, a causa della pressione esercitata dal canale, è uscito fuori dall’asfalto ed è tutt’ora un pericolo per tutte le auto che passano e rischiano di incidentarsi urtandoci contro.
“Questa mattina ho incontrato l’ingegnere Zaccaria – dichiara Pietro Melli, residente di via Mare – e mi ha detto che ha provato a chiamare la ditta ogni giorno, ma senza ottenere risultati. Il problema è che, mentre il tempo il passa, noi rimaniamo nella fogna.  Non si può neanche respirare. Sono anni che la situazione si ripete, ma adesso non ne possiamo più. Quanto tempo dobbiamo attendere ancora?”
Analoghe affermazioni vengono da Mauro Renna: “In casa il liquame fuoriesce addirittura dai sanitari e non credo che sia un buon regime di igiene sanitaria.”
Lo scenario che si osserva per tutta la via Mare, infatti, non è dei migliori. Partendo dal tombino scoperto, la sostanza melmosa si prolunga per oltre cento metri costeggiando il marciapiede sino a terminare in una griglia che, viste le sue fattezze, originariamente era deputata a far defluire acqua di natura piovana e, pertanto, non può essere di ausilio all’apparato fognario. Tra le altre cose, i residenti hanno fatto notare come, sul troncone principale, dopo una recente pulitura, stiano uscendo sabbia e brecciolina miste a residui di amianto che testimonia come il sistema non sia composto da tubi, ma da un canale che è stato coperto con un manto di asfalto.
Il disagio, quindi, tocca diversi aspetti urbanistici delicati e complessi che devono essere risolti, oltre che con una certa tempistica, anche nel migliore dei modi affinché i residenti di via Mare possano vedersi risolto un problema di ricordo decennale.

MARCO MARANGIO

Senzacolonne 16/12/2010

Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

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