BIBLIOTECA MELLI: “RACCONTI IN PUNTA DI CRAVATTA”, GIOVEDÌ 13 INCONTRO CON LO SCRITTORE

BIBLIOTECA MELLI SAN PIETRO VERNOTICOSAN PIETRO VERNOTICO – La Biblioteca Comunale “Giuseppe Melli”, in collaborazione con “La Bottega del Teatro” di Mesagne, organizza un incontro (giovedì 13 novembre ore 18:30, presso la biblioteca) con l’autore Vincenzo Sardiello per la presentazione del suo libro “Racconti in punta di cravatta“.
L’incontro, moderato dal giornalista Pietro Filomeno, è arricchito da letture magistralmente interpretate da Mario Cutrì. Vincenzo Sardiello, sociologo ed esperto d’arte, dopo il fortunato tour in Toscana che lo ha portato a presentare la sua opera prima anche nella Biblioteca Nazionale di Firenze, continua il suo tour pugliese di presentazioni. Il volume, edito dalla Casa Editrice Mds e con illustrazione di copertina dell’artista Luigi Lerna, contiene diciannove racconti e due commedie. “Racconti in punta di cravatta” narra frammenti di vite che si svolgono in città dominate da un profondo senso di desolazione esistenziale. Su questo sfondo si muovono personaggi comuni che affrontano la proprio quotidianità prigionieri di ipocrisie e solitudini. Nella prefazione scrive Paolo Cardoso, professore dell’Università di Firenze e psicoterapeuta di chiara fama: «… molti autori hanno scritto romanzi, racconti, opere di teatro dove hanno delineato il malessere e gli stati d’animo della propria epoca. Ebbene, anche Vincenzo Sardiello lo fa. E lo fa in modo perfetto, dal punto di vista letterario e del coinvolgimento del lettore. Ha poi una qualità che è davvero rara, oggi che tutti si sentono scrittori e artisti: è un autore non banale. Ed essere “non banali”, è davvero difficile. Ha saputo delineare dei personaggi che riescono a esprimere il disagio, la solitudine e l’isolamento che regnano oggi sovrani.RACCONTI IN PUNTA DI CRAVATTA - COPERTINA È riuscito a far emergere la difficoltà che moltissimi hanno, non solo per esprimere i loro veri sentimenti, ma ancor prima di riconoscerli». E continua: «Sardiello è un autore colto che nello scrivere cerca di essere se stesso. Leggendolo mi veniva in mente Pennac e lì per lì non capivo perché. Poi invece ho compreso che entrambi questi scrittori hanno lo stesso modo di stupire, di capovolgere le nostre aspettative di lettori, di incuriosirci e di farci riflettere». In una sua recensione critica ha aggiunto lo psichiatra Vincenzo Capozza: «… L’attenzione che l’autore pone sugli aspetti più devastanti dell’esistenza umana è a volte maniacale, quasi a non voler lasciare scampo al lettore, immerso inesorabilmente in un contesto fatto di solitudine, fallimenti, infelicità; ma il coinvolgimento è liberatorio, perché proprio attraverso la partecipazione e la sofferenza egli trova una propria dimensione, nuova e rigenerata, liberata dalle brutture, dalle corruzioni, dalla distorsione dei valori, dalla superficialità e dall’ipocrisia. Il coraggio dell’autore si trasforma in lezione di vita, in capacità di dare un termine giusto alle cose, smascherando tutto ciò che c’è da smascherare, simbolizzando adeguatamente ogni elemento del nostro contesto esistenziale, risucchiando il lettore in situazioni sovente paradossali ma che egli già conosce, costringendolo al riconoscimento ed alla consapevolizzazione».

Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

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