Zagor Classic: perché leggerlo nel 2020

Zagor Classic è ormai in edicola da poco più di un anno. I primi numeri dello Spirito con la scure, colorati e ristampati per i lettori di oggi. Dal 1961 al 2020 son passati quasi 60 anni. Per questo ci chiediamo: perché leggerlo?

Classic Zagor


Zagor: lo spirito di Nolitta e Ferri

Quando uscirono le prime strisce dei due grandi Maestri e visionari Guido Nolitta (alias Sergio Bonelli) e Gallieno Ferri, l’intento era quello di offrire ai lettori un fumetto che fosse diverso dal Tex Willer.
Più fantasioso e disimpegnato, ma non per questo meno importante, Zagor era rivolto ad un pubblico più giovane.
Ciò giustifica non solo la presenza di un comprimario “comico” come Cico, ma anche l’utilizzo di temi ed argomenti via via sempre più fantastici. Per questo l’universo di Darkwood ha sì una collocazione reale, ma fino a un certo punto.

classic zagor

Classic, dopo 60 anni

La perfezione narrativa e artistica di Zagor sono la testimonianza della sua longevità. Un classico perdura nel tempo, adattandosi anche ai cambiamenti. Se gli adattamenti odierni di “Zagor le origini” e della prossima serie “Darkwood novels” offrono la qualità dei nuovi narratori (Moreno Burattini in primis), le prime storie dell’immortale duo Nolitta-Ferri ci riportano dove tutto ebbe inizio. Si parte con l’ormai intramontabile “La foresta degli agguati“, per poi proseguire con “La caduta di Fort Henry“. Se le prime strisce seguono uno stile sì avventuroso, ma fortemente ancorate allo stile “western”, le successive inizieranno ad avere delle sfumature “fantasy” culminando con l’incontro con l’acerrimo nemico Hellingen.

Lo Spirito con la scure in “Prima Pagina”

Per questo la Sergio Bonelli Editore ha fatto bene a riproporre le storiche avventure dello Spirito con la scure.
È giusto che anche le nuove generazioni entrino a contatto con l’inizio delle avventure in quel di Darkwood. Ed è proprio per questo che, d’ora in poi, pubblicherò su Prima Pagina le “recensioni” mensili dei numeri Classic Zagor partendo dall’ultima uscita di maggio: “Il piccolo popolo“.
Restate a Darkwood!

Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

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