“GIURO CHE HO SMESSO” DI RITA LORENZO

di MARCO MARANGIO

SAN PANCRAZIO SALENTINO – “Giuro che ho smesso”. Questo il titolo della prima opera poetica, edita dal gruppo Albatros, di una giovanissima scrittrice di San Pancrazio, Rita Lorenzo, studentessa di Filosofia presso l’università di Bari, che dinanzi alla cittadinanza ha presentato la propria silloge di poesie.
In occasione della settimana dedicata alla poesia indetta dall’Unesco, l’aula consiliare del Comune di San Pancrazio ha accolto non soltanto l’autrice, ma anche gli alunni della scuola media Manzoni che hanno assistito con interesse alla presentazione.
Sono tra l’altro intervenuti anche il sindaco Domenico Frantone, docente di lettere presso il Liceo classico di Francavilla Fontana ed Anna Rita De Carlo, docente di lettere presso il Liceo classico “De Sanctis” di Manduria.
Attraverso i primi interventi si è commentata l’opera di Rita Lorenzo anche contestualizzandola nell’attuale realtà della terra d’origine dell’autrice, una terra, così come ha spiegato il sindaco Frantone, che ha ancora tanto da offrire poiché sono proprio le nuove generazioni a produrre nuovi frutti in questo senso.
Un monito, quindi, quello lanciato non solo dal Primo cittadino, ma anche dalla docente De Carlo, rivolto alle nuove generazioni affinché non abbandonino la propria terra, perché molto hanno loro da offrire alla comunità di appartenenza.
Fulcro centrale del dibattito è stato, ovviamente l’intervento dell’autrice che ha spiegato all’assemblea le motivazioni che l’hanno spinta a comporre versi e, successivamente, a raccoglierli assieme in “Giuro che ho smesso”.
“Il titolo, dai lettori, può valere diversi significati – commenta Rita Lorenzo – ma per me ne ha uno solo ossia quello di non farsi dominare soltanto dalle emozioni ma anche dalla ragione. Per me stessa rappresenta infatti un invito a districarmi in queste due realtà, senza eccedere né in una né nell’altra. Credo che sia fondamentale trovare una via di mezzo tra le due vie.”
La poesia di Rita Lorenzo diviene quindi poesia del quotidiano, incisiva e diretta. Da essa scaturisce la sensibilità dell’autrice nella sua piena razionalizzazione delle emozioni, senza però farsi contaminare né da esse né dalla propria ragione.
Due delle cinque sezioni che compongono il libro sono inoltre dedicate a due figure femminili: Ofelia e Medea. Questi personaggi, appartenenti al mondo tragico, sono testimonianza di come amare in modo assoluto posso ricondurre al cedimento delle passioni e alla completa sottomissione ad esse.
Rita Lorenzo ha sì voluto ricordare queste due figure ma, di riflesso, è un confronto che l’autrice compie con il proprio “io” e con il proprio spirito poetico.
Al termine del dibattito, i ragazzi della scuola media, mossi da interesse e curiosità, hanno posto delle domande all’autrice sulle tematiche affrontate durante la discussione.
Un incontro culturale, quindi, che è stato sia dialogo aperto con le nuovi generazioni ma al tempo stesso si è reso da solo testimone di come i giovani siano attivi nei campi in cui il loro talento emerge maggiormente e, quello di Rita Lorenzo, ha largamente manifestato la grandezza e la sicura continuità nel tempo.

Senzacolonne 31/03/2011

Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

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