Terra di Siena Film Festival: “Io e lei”, il film mai visto

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SIENA – Chiusa da poco più di una settimana il 19° “Terra di Siena Film Festival” che ha dato alla città senese una ventata cinematografica che, ormai da anni, viene riproposta ad un pubblico sempre più affezionato.
Tra le proiezioni e gli ospiti in programma si sono infatti susseguiti, solo per citarne alcuni: i fratelli Avati, la visione del documentario “Senza Lucio” dedicato allo scomparso Lucio Dalla, Sebastiano Somma, e l’anteprima del film “Io e lei” con la presenza di Margherita Buy.
Proprio quest’ultima pellicola, firmata da Maria Sole Tognazzi, ha però mostrato probabilmente il tallone d’Achille di una rassegna tutto sommato, od in linea di massima, ben riuscita. Non tutti hanno infatti avuto il “privilegio”, è il caso di dirlo, di vedere l’anteprima del lungometraggio interpretato dal duo Ferilli – Buy.
È cosa nota, anche ai meno avvezzi alla dieta cinematografica senese, che il “Nuovo cinema Pendola”, sala presso cui si è svolto nella pratica il suddetto festival, non offre un generoso numero di posti a sedere. Per questa ragione, la sera del 30 settembre scorso il pubblico era già in fila da ben prima dell’inizio della presentazione e successiva proiezione. Pubblico a cui, nonostante l’attesa, non è stato reso possibile l’ingresso in sala. Poco dopo più di mezz’ora, le porte sono state metaforicamente (e non solo) chiuse ai più della metà degli aspiranti spettatori. Inutile dire quanto ciò sia tramutato in una protesta civilmente corale.
Chi ha atteso più di altri, esternando il comprensibile malanimo, ha lamentato quanto alcuni gruppi implicitamente selezionati di spettatori siano stati “favoriti” passando per la cosiddetta corsia preferenziale. In altri termini: hanno avuto l’accesso senza rispettare la fila. Elemento aggiuntivo che è risultato maggiormente più straniante è stato vedere come ad esaurirsi siano stati anche i posti riservati alla giuria che, composta nella sua maggiore parte da studenti, è stata anch’essa “debitamente” esclusa.

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Nel mentre dell’accesa discussione tra pubblico e responsabili del Festival è poi comparsa, alle porte d’ingresso del Pendola, in maniera elegantemente discreta il vero ospite della serata. Di gran classe, ma con la semplicità di chi vive quotidianamente il contatto con il pubblico, Margherita Buy ha varcato le porte del Pendola destando non poco stupore tra i presenti. Dopo alcuni dovuti e brevi saluti, compìti ma non per questo meno empatici, l’attrice accortasi dell’evidente disagio ha voluto essere ragguagliata sulla situazione, dapprima ascoltando proprio gli esclusi alla visione, successivamente interfacciandosi con i responsabili del festival. Purtroppo nulla ha potuto la sua intenzione di “mediatrice” con gli organizzatori le cui scuse sono servite a ben poco. La Buy, visibilmente dispiaciuta dell’accaduto, pur avendo perfino ben compreso umori e ragioni dei presenti, non ha potuto far altro che entrare in sala, dando inizio all’anteprima della sua ultima interpretazione cinematografica. Benché l’esclusione dalla proiezione di “Io e lei”, gli spettatori non ammessi sono stati se non altro ripagati dalla presenza attenta e premurosa della Buy. Agli organizzatori l’episodio potrebbe invece servire come monito acché determinate situazioni non si verifichino in futuro. Buoni gli intenti, buona anche la resa della rassegna, ma l’organizzazione di alcuni appuntamenti cardine del festival sarebbe da rivedere. Almeno si spera.

Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

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