Il piccolo popolo – soggetto e sceneggiatura: Gianluigi Bonelli; copertina e disegni: Gallieno Ferri; colori: GFB comics; formato 16×21 cm, colore – 80 pagine

Perché recensire un classico
Ho già accennato alla volontà (e perché no, anche necessità) di iniziare una piccola rubrica che fosse dedicata alla collana Classic di Zagor.
Essendo questa la prima “recensione”, vorrei sottolineare un fatto. Ciò che leggerete, non sarà una recensione convenzionale.
Perché? Per un solo motivo: cosa “criticare” a due maestri come Nolitta e Ferri? Praticamente nulla.
Pertanto, esprimerò semplicemente qualche riflessione a riguardo dell’albo in questione. Albi che, per chi come non me è sprovvisto delle prime avventure dello Spirito con la scure, devono essere per forza acquista. Pena, uno scalpo!
Zagor e la strega
Le vicende riprendono dove era terminato l’episodio precedente: “La strega della palude nera”.
Zagor si inoltra nella palude compresa fra i Monti Pallidi ed i Cento Laghi. Pare che alcune strane sparizioni siano collegate con una strega dai poteri negromantici.
Lo Spirito con la scure inizia quindi a indagare, fino a giungere nel suo covo. Qui Zagor dissolverà le nubi di mistero che avvolgono la strega Yaska, risalendo al suo passato di giovane Squaw ed al difficile rapporto con suo figlio. Inutile dire che, al momento giusto, Zagor proverà pietà per la tanto temuta strega.

Zagor fra mistico e la realtà
Gli episodi de “La strega della palude nera” e “Il piccolo popolo” sono fra le prime avventure a trattare il tema mistico. Per quanto il concludersi della vicenda riporti tutto ad un livello narrativo più “reale”, le strisce di Zagor inizieranno da qui in poi a tingersi sempre più con le tonalità di avventure fantastiche. La strega Yaska, Iron-Man, Marcus, Hellingen, saranno antagonisti che in un diverso universo, ad esempio come quello di Tex, non avrebbero trovato la giusta collocazione. Questo è il motivo per cui Darkwood resterà sempre Darkwood.